abito abito tradizionale femminile
Abito tradizionale sui toni scuri: dominano nero e vinaccia; esula soltanto il marrone del fazzoletto. La gonna è in orbace: movimenta dalle pieghe della plissettatura, consta di una fascia scura in basso e una rossa, particolarmente viva, in alto. Sul davanti troviamo il grembiule, legato con un nastro, anch'esso dalla dominante cromatica scura del raso e caratterizzato da un inserto poligonale color vino. Una lunga camicia si intravede attraverso lo scollo del giubbetto. Sopra la camicia si indossava un corpetto arricchito da un ricamo floreale. Più semplice è, invece, il giubbetto di raso nero con decorazione floreale dello stesso colore e una fascia triangolare con un ricamo assai più vivido in corrispondenza delle maniche. Sul capo, legato sotto il mento, un fazzoletto in fresco lana dai toni terrosi, ravvivato con un minuto ricamo floreale che segue il bordo
- OGGETTO abito abito tradizionale femminile
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MATERIA E TECNICA
materiali vari
tecniche varie
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CLASSIFICAZIONE
costume tradizionale
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ATTRIBUZIONI
Cappeddu, Giuseppa (notizie Seconda Metà Xx Secolo): esecutore sartoriale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca nazionale di Sassari
- LOCALIZZAZIONE Collegio Gesuitico Canopoleno (ex)
- INDIRIZZO p.zza Santa Caterina, 4, Sassari (SS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella società tradizionale sarda l'abito - specie femminile- , lungi da assolvere al mero compito pratico del vestimento, svolgeva una complessa funzione di comunicazione sociale. L'evoluzione del vestiario, partendo da una base piuttosto omogenea, arrivò avanti nell'Ottocento a declinarsi in un numero considerevole di tipologie, caratteristiche del borgo di provenienza, ma anche delle diverse condizioni personali. Determinanti per le fogge del vestiario erano sia l'occasione (quotidiana o festiva ad esempio) che la condizione sociale di chi indossava l'abito (ragazze nubili, spose, vedove etc.). Nel nostro caso ci troviamo davanti ad un abito tradizionale del paese di Tonara -borgo interno dell’isola- confezionato in famiglia. La condizione individuale che l’abito intendeva rappresentare era quella di “mezzo lutto” ossia la perdita di un consanguineo stretto come un fratello o un genitore (ma non il marito). Nel complesso ha un tono abbastanza dimesso sia per quel che riguarda i colori dominanti che nella decorazione. Risulta composto delle seguenti parti: gonna, detta "abratzeddu" (da "abratze", ovvero l'orbace, tessuto di lana, lavorato senz'altro in casa); "sa chinta", il grembiule, legato in vita e con il fronte sul davanti della gonna; "sa camisa", la camicia, con ricami sul petto e ampi sbuffi; gilet, detto "is palettas"; "su tzippone", un giubbetto in raso e broccato nero. Sul capo, legato con un fiocco sotto il mento, il fazzoletto marrone detto in sardo "su muccadore"
- TIPOLOGIA SCHEDA Vestimenti antichi/contemporanei
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000249482-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Sassari
- ENTE SCHEDATORE Pinacoteca Nazionale di Sassari
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0