Autoritratto. autoritratto dell'artista
dipinto
Manca Pietro Antonio (1892/1975)
1892/1975
Dipinto ad olio su cartone raffigurante un autoritratto del pittore Pietro Antonio Manca. Come accade sovente nell'opera dell'artista sul retro si ritrova una natura morta d'uva e melone
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
cartone/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Manca Pietro Antonio (1892/1975)
- LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Nazionale di Sassari
- INDIRIZZO p.zza Santa Caterina, 4, Sassari (SS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La parabola artistica di Pietro Antonio Manca rappresenta un capitolo originale e personalissimo nell’ambito della tradizione pittorica sarda del Novecento. Accostatosi all’arte da autodidatta successivamente alle esperienze da soldato in Tripolitania e nella Grande Guerra, rafforza la propria naturale vena espressiva con gli esempi dei “caposcuola” isolani, su tutti Biasi e Delitala, e i grandi maestri dell’arte italiana studiati durante i suoi viaggi nella penisola. Già negli anni Trenta Pietro Antonio dimostra di aver elaborato uno stile personale, dominato da una materia cromatica sfatta e intrisa di luce, la cui forza evocativa già spicca rispetto alle esperienze figurative regionali. Le sue pennellate, condotte con rapidità e senza il supporto del disegno preparatorio, sono al servizio di una visione spiritualistica dell’arte, legata alle teorie antroposofiche di Rudolf Steiner. Manca arriverà a esporre con dovizia di argomentazioni tale formula pittorica nel testo teorico “Concezione immaginativa della pittura italiana in Sardegna”, datato 1955. Alla concezione immaginativa si giunge attraverso un percorso di sintesi emotiva dei dati formali: i singoli elementi della figurazione (linea, segno, colore) non valgono per sé; il ruolo mimetico della pittura viene a perdere valore, facendo emergere l’interiorità dell’artista impegnata in una dialettica spirituale con la realtà e il mondo delle idee, e quindi dell’Assoluto spirituale. Partendo da tali premesse, apparentemente astruse, Manca arriva nella piena maturità a conformare i propri strumenti espressivi e la propria maniera ai suoi peculiari presupposti teorici. Un genere particolarmente interessante per verificare la tangenza tra le dichiarazioni poetiche e la prassi della sua arte è certamente il ritratto. Questo genere appare una costante lungo tutta la sua carriera, dimostrando come la conquista di una manifestazione pittorica dell’interiorità sia frutto di un processo evolutivo dell’arte di Manca. Nell’opera in esame ci si presenta un Pietro Antonio ormai maturo, disincantato, che guarda senza mediazioni il riguardante: braccia conserte, ci riserva un accenno di sorriso sarcastico. L’intensità e alcune note cromatiche preziose dei ritratti anni Trenta sono abbandonate a favore di una stesura rapida e allusiva, come ad esprimere un certo umore enigmatico. Sul retro, come spesso accade nelle realizzazioni di Manca, troviamo una natura morta. Si tratta sia di un’esigenza pratica dettata dal riutilizzo del supporto sia di una particolare urgenza di ricerca tesa a risultati innovativi che solo in parte hanno un esito tradizionale e “finito”. In questo caso il dipinto sul verso pare seguire le necessità espressive tipiche della “pittura immaginativa” con una conseguente ricerca spaziale e cromatica. La cesta in secondo piano appare come una citazione letterale della canestra di frutta di Caravaggio, modello assai presente anche nei testi teorici del nostro artista
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000249440
- NUMERO D'INVENTARIO 672
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Sassari
- ENTE SCHEDATORE Pinacoteca Nazionale di Sassari
- DATA DI COMPILAZIONE 2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0