Danzatrice dell'Argia. figura antropomorfa

scultura,

scultura a tutto tondo stilizzata dai profili sagomati, raffigurante una figura femminile stante

  • OGGETTO scultura
  • ATTRIBUZIONI Costantino Nivola (1911/1988)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Nazionale di Sassari
  • LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Nazionale di Sassari
  • INDIRIZZO p.zza Santa Caterina, 4, Sassari (SS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera e la figura di Costantino Nivola spiccano nel contesto dell’arte sarda del Novecento per carattere innovativo e per consenso e interesse internazionale riscosso nel tempo. Da giovane, pochi anni dopo l’esordio a Sassari con Mario Delitala, si forma all’ISIA assieme a Salvatore Fancello e Giovanni Pintori, diventando poi grafico della Olivetti. Nel 1938 fugge a New York con la moglie Ruth Guggeneihm, integrandosi nel variegato contesto culturale e artistico statunitense: fu amico di artisti del calibro di Jackson Pollock e condivise lo studio con Le Corbusier, il quale divenne suo mentore. La sua fisionomia di artista internazionale non gli impedì di mantenere un legame con la sua isola, intensificatosi a partire dal 1958, anno della mostra di piccole sculture nel suo paese di origine, Orani. Nei decenni passati negli Stati Uniti la ricerca di Nivola si caratterizza per una costante innovazione: da un lato la ricerca di una personale cifra stilistica coinvolge sia lo sviluppo di forme essenziali sia la sperimentazione di tecniche nuove (alcune di sua invenzione come il sand casting); d’altro canto nella sua produzione emerge con forza una costante iconografica legata alla cultura ancestrale della sua isola. La scultura in esame -pubblicata già nel 2008 (Nivola, a cura di Carlo Pirovano, p.115) e nel 2015 (Altea G., Camarda A., Nivola) - raffigura, in termini altamente sintetici, stilizzati e per sineddoche, la danza dell’Argia, rituale curativo ancestrale che affascinò l’artista sia per il suo carattere apotropaico sia per il ruolo svolto in esso dalla donna. La produzione artistica di Nivola si caratterizza per un progressivo avvicinamento all’arte pura (intesa come ricerca sulla scultura autonoma a tutto tondo): dalle opere ceramiche, l’artista giunge solo sul finale della sua carriera al marmo, collaborando con l’Officina di Giorgio Angeli a Querceta. Del marmo rosa del Portogallo, portato a una raffinatissima finitura, Nivola sfrutta le venature di tonalità più calda per dare una tenue nota cromatica alla sua ricerca di una forma essenziale e assoluta. Tale ricerca deve molto all’osservazione e allo studio delle sculture neolitiche mediterranee: in Nivola il riferimento a queste capitali opere della preistoria non si risolve nella citazione, ma testimonia la ricchezza e l’acume visivo di un artista impegnato a coniugare l’espressione di contenuti stratificati con una forma memore dell’esperienza modernista e degli insegnamenti di Le Corbusier
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000249414
  • NUMERO D'INVENTARIO 676
  • ENTE SCHEDATORE Pinacoteca Nazionale di Sassari
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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