Ritratto di Monsignor Antonio Canopolo

dipinto, 1600 - 1699

Personaggi: Antonio Canopolo. Abbigliamento religioso

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Sardo
  • LOCALIZZAZIONE Convitto Nazionale Canopoleno
  • INDIRIZZO Via Luna e Sole, 44, Sassari (SS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE "Introdusse in Sassari la tipografia nell'anno 1616, impiegò egregie somme per la fondazione di un collegio di educazione nella stessa città, il quale esiste ancora oggi, ed è chiamato Canopoleno dal nome del fondatore". Così scrive Pasquale Tola nel suo "Dizionario biografico degli uomini illustri di Sardegna (Torino 1837-1838) per delineare i tratti salienti della figura di uno dei cittadini sassaresi più importanti per la storia locale della cultura: nato verso il 1540 "da Francesco Canopolo, corso di nazione, povero ma onesto uomo, il quale da più anni aveva fermata in Sassari la sua dimora" fu dapprima parroco di Bitti, dal 1578 Arcivescovo di Arborea, poi nel 1621, anno della sua morte, Arcivescovo Turritano. Amante dell'educazione e della cultura, fu attivissimo sostenitore della diffusione delle Lettere, dotando il Collegio Gesuitico - lo studio generale, odierna università - di cospicui fondi per la creazione di aule e strutture, borse di studio per studenti di diversa provenienza (corsi, oristanesi, sassaresi e bittesi) una prima volta nel 1611, poi nel 1616 e infine fondando, il 22 gennaio 1619, il nuovo e più grande collegio cittadino, con lo scopo di formare, attraversa la buona educazione dei convittori, "buenos ministros" per la Chiesa, dettando scrupolosamente e puntigliosamente le regole per la loro permanenza nel Collegio, fino a determinare persino il menù dei pasti, o i giochi permessi nei momenti liberi. L'aspetto del prelato ci viene tramandato da un non disprezzabile ritratto di un ignoto contemporaneo: un volto non bello e non più giovane, emaciato e ascetico, caratterizzato dal prominente naso adunco e dai tratti segnati e affilati, quasi sofferenti; lo sguardo è però diritto e fermo e cerca quello dell'osservatore. L'impressione di voluta rinuncia e sobrietà è accentuata dalla semplice veste talare; sul petto pende l'unico "ornamento" visibile, una croce, peraltro piuttosto austera, e non preziosa. L'immagine è decisamente legata al modello e allo spirito controriformistici veicolati dalle raffigurazioni di San Carlo Borromeo del Crespi e del Figino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000158878
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Sassari e Nuoro
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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