Sant'Agostino
scomparto di polittico
1533 - 1537
Cavaro Pietro (attribuito)
notizie 1500/ 1549
scomparto di polittico
- OGGETTO scomparto di polittico
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio/ pittura a tempera
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MISURE
Altezza: 178
Larghezza: 147
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ATTRIBUZIONI
Cavaro Pietro (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Nazionale
- LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Nazionale
- INDIRIZZO Piazza Arsenale 1, Cagliari (CA)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola proviene, secondo fonti che non riportano notizia di un suo possibile trasferimento, dal chiostro della chiesa di Stampace in Cagliari, dedicata a San Francesco e distrutta nel 1872. L'ordine francescano che vi aveva sede fu il maggior committente di opere artistiche nel '500 nella città dominata dagli aragonesi. L'iconografia e la concezione dell'insieme troppo innovative per l'ambiente isolano giustifica l'interruzione del lavoro dopo la morte del pittore nel 1537. L'articolata composizione mostra in primo piano il santo vestito del saio e di un manto che mostra un curioso gioco di panneggi al di stotto del braccio destro e di luce-ombra per la fonte luminosa collocata diagonalmente. L'abbigliamento francescano ha condotto R.Serra ad identificare il santo in San Ludovico da Tolosa; in precedenza fu attribuito a Michele Cavaro per il principio cromatico planare della luce e per la costruzione su forti contrasti chiaroscurali come il San Paolo del retablo di Suelli (Maltese, 1962): concorda con questa attribuzione A. D'Aniello in "Andrea da Salerno" (catalogo della mostra, 1986). R.Delogu identificava il santo con San Benedetto (1937), ma D.Pescarmona attraverso l'analisi ed il riconoscimento dell'iconografia nelle "Meditazioni di S.Agostino" ha fornito una ulteriore chiave di lettura. L'attribuzione a Pietro Cavaro si basa sulla uguale fisionomia del servente alla destra di San Pietro nel retablo di Suelli. La cappa del santo ricade sul pavimento monocromo con pieghe concitate, ma semplificate volumetricamente da passaggi tonali di colore creando un gioco di maniera. L'angolo sinistro in ombra sembra ricevere la luce dalla mitra poggiata in posizione leggermente obliqua sul pavimento e simile nel disegno a quella del S.Agostino in cattedra. La figura del santo appare quasi schiacciata, come se lasciasse spazio ai due riquadri superiori contenenti rispettivamente il Crocifisso e la Madonna del Latte. Il modello del Crocifisso è costituito dal Crocifisso di Nicodemo ad Oristano per la posizione delle gambe ad angolo acuto, ma qui rilasciato nella pace della morte e non più ossuto e definito graficamente come nell'artegotico-catalana. La posizione di tre quarti del Cristo segue le linee di fuga irradiantisi dal santo. Lo sfondo si apre sul cielo azzurro ed i colori richiamano gli sfondi umbri del primo Raffaello. Il tema della Madonna del Latte, d'origine greca, era stato raffigurato in Sardegna nel retablo di san Martino (XV sec.) e dal Maestro di Castelsardo. L'acquisizione delle novità del Rinascimento italiano appare nell'abbandono della forma del retablo per la Pala d'altare con decori classici di listelli e lesene come nella penisola, nell'attenzione per la prospettiva e nell'uso del colore - luce per la costruzione delle figure
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000135160
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0