San Lucifero

monumento funebre, 1650 - 1674

Il santo è disteso, con le braccia al petto, in abiti vescovili. La testa poggia su due guanciali decorati con motivi floreali a trapano o scolpiti a bassorilievo su fondo sablè, terminanti con due nappe. Il viso barbuto ritrae il santo già anziano, con la fronte rugosa, e segni all'angolo della bocca. La mano destra che nasconde parzialmente quella sinistra porta un anello, di sotto spunta una croce. Il piviale è raccolto al petto sotto le mani, e si increspa in grandi pieghe, che danno volume e movimento alla scultura diversamente troppo statica. Il manto è decorato lungo il bordo da un'ampia fascia a disegni floreali, simile a quella dei cuscini, a fondo sablè. La cotta è mirabile lavoro di scalpello, e riproduce un tessuto plissettato, in una teoria di piegoline. L'orlo invece mima un pizzo a smerlo, lasciando intravvedere le calzature di Lucifero, lisce e a tutto tondo. Ugualmente la mitra disegna un prezioso ornamento di gemme, che individuano due spicchi decorati a fiori

  • OGGETTO monumento funebre
  • AMBITO CULTURALE Bottega Ligure
  • LOCALIZZAZIONE Cagliari (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il simulacro proviene dalla cripta, dove nel 1623 fu scoperta la sepoltura del santo, in seguito agli scavi ordinati dall'Arciv. de Esquivel nella necropoli paleocristiana sottostante la chiesa. Le fonti stilistiche sono da ricercare nei due analoghi monumenti funebri ospitati nel duomo cittadino: quello dell'Arciv. De Esquivel e quello dellArciv. Didaco de Angulo. Quest'ultimo in particolare presenta la medesima postura, vesti e panneggio del tutto simili, da far pensare ad una commissione a imitazione del nobile esempio. Considerando che la scultura di De Angulo giunse a Cagliari nel 1683, si potrebbe collocare la fattura di questo simulacro negli anni immediatamente successivi. La mano esecutrice ha ricercato intenti di realismo, che contrastano con la rigidità dell'impianto, e con la stessa scelta iconografica, già medievale e mai effettivamente smessa durante tutto il Rinascimento italiano. La grave lacuna del naso, rilevata dallo storico cittadino Manno già sul finire del secolo scorso, priva notevolmente di espressività l'imagine. Il marmo, materia nobile assai poco lavorata nell'isola a causa della difficile reperibilità indirizza ad una bottega della penisola, forse ligure
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000050688
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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