lapidazione di Santo Stefano

dipinto, 1690 - 1699
Deris Giuseppe (notizie Seconda Metà Sec. Xvii)
notizie seconda metà sec. XVII

Il Santo è inginocchiato mentre subisce il martirio della lapidazione da tre figure maschili seminude, molto muscolose e caratterizzate da un forte dinamismo. Delle tre, due sono viste frontalmente, mentre la terza offre le spalle all'osservatore. Santo Stefano, che indossa una tunica gialla solleva con la mano sinistra la palma del martirio, e poggia la destra a terra su di un libro. In secondo piano un bimbo osserva, tenendo tra le mani un drappo scarlatto, e dappresso uno scudo scuro. Lo sfondo è rappresentato da un paesaggio urbano che ricorda Roma con il Castel Sant'Angelo, con torri e statue tutt'intorno, in uno spazio del tutto immaginario

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Deris Giuseppe (notizie Seconda Metà Sec. Xvii): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Cagliari (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Benchè il Canonico Spano la definisca "tela ordinaria", il dipinto è invece uno dei più interessanti tra quelli che la chiesa espone soprattutto per un senso di movimento insito nell'immagine non comune nella pittura sacra sarda. I corpi possenti degli aguzzini vibrano, in pose impossibili, tutti avvolti su se stessi secondo una sensibilità tardo manierista. Il gruppo è costruito secondo due direzioni di forza: una verso l'indietro, dove due assassini si ritraggono prendendo lo slancio, l'altra, in avanti verso lo spettatore, con il gesto di offerta del martire e la torsione del terzo persecutore. I colori del dipinto sono scuri, scelti nelle tonalità calde dei bruni, con rari spazi alle cromie fredde dell'azzurro e del grigio. Accolgo la proposta della M. G. Scano Naitza circa l'attribuzione di questo dipinto al pittore cagliaritano di formazione spagnoleggiante Giuseppe Deris, autore di due serie di opere per le chiese di San Michele e Santa Croce a Cagliari, realizzate intorno al 1680. Altissima la vicinanza stilistica con le tele, ugualmente sue, ospitate presso la Casa Provinciale dei Padri Gesuiti, adiacente alla chiesa di San Michele, che presentano gli stessi paesaggi urbani di fondo, e la stessa gamma cromatica scura. Queste altre opere non sono caratterizzate dal dinamismo che pervade il dipinto in analisi, ma è probabile l'uso di stampe provenienti dalla penisola come base iconografica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000049925
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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