Diviso in due pulpiti, con lastre in rilievo e leggi. Sorretti da quattro colonne e quattro semicolone di armo nero e rosso (su alti stilobati non originari); sormontate da capiteli e semicapitelli con abaco, entrambe scolpiti e trapanati a motivi di intrecci fitomorfi in bassorilievo (rosette e foglie d'acanto). Nel capitello della colonna a destra del pulpito a sinistra, è scopita una rana. I due cassoni insistono su una base integrata nel Seicento, ornata: modanatura, tondino, ovolo, cavett baccellato con foglie angolari, tondino, larga fascia rigonfia e baccellata, con foglie angolari. Sotto i leggii, teste di cherubini. Pulpito a sinistra del portale centrale. Cornice inferiore: fusarola, guscio con motivi fitomorfi correnti, girali. Le lastre, incastrate fra listelli corati a racemi trapanati (nei superiori corrono le iscrizioni), sono sovrastate da cornice scolpita a istello e smusso, racemi e girali in bassorilivo. Nei listeli inferiori dell'Ascensione della Natività sono incisi gli stemmi dei Sacceri: tre spade dcrescenti in randezza da sinistra a destra e poste di traverso. I cassoni sono sorretti dalle colonne che originariamente insistevano su quattro leoni stilofori in marmo grigio (attualmente incastrati nella sopraelevazione presbiteriale)

  • OGGETTO pulpito
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Maestro Guglielmo (notizie 1138): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Cagliari (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pergamo arriva a Cagliari nel 1312, e fino al 1670 rimase ubicato presso la terza colonna a destra della nave. Venne collocato nell'attuale posizione dopo i lavori di ristrutturazione dell'aula (1669 - 74). Si può supporr che la sua fisionomia non ricalchi quella originaria; le strutture, infatti, vennero smontate e ricomposte in vista del viaggio da Pisa a Cagliari e con molta probabilità anche durante lo spostamento da un punto all'altro della navata della cattedrale di Cagliari. La descrizione fatta dagli storici del '600 è inequivocabile; essi lo descrivono come un unico cassettone a otto pannelli, su colonne e quattro leoni stilofori. E' putroppo andata dispersa l'iscrizione scolpita intorno al pulpito, la quale venne trascritta agli storici succitati: "HOC GUILLLMUS OPUS PRESTANTIOR ARTE MODERNIS QUATOR ANNORUM SPATIO SED DONI CENTUM DECIES SEX MILLE DUOBUS" (un frammento rimane incastrato nel lato orientale della torre campanaria). Una seconda iscrizione (anch'essa perduta), ricordava l'invio del pulpito alla città di Cagliari nell'anno 1312, forse per tramite di Michele Sacceri, castellano di castel di Castro e operaio dell'Opera di S. Maria di Pisa. L'iscrizione incisa su lastra di marmo era ubicata sopra il pulpito fino al 1670. Recenti studi propongono, in sintesi, due ipotesi ricostruttive diverse. Il Sampaolesi ritiene che fin dall'origine il pergamo fosse distinto in due pulpiti "Cornu Epistolae" e "Cornu Evangeli", retti solo anteriormente da leoni. Distingue le sculture eseguite da Guglielmo (S. Paolo, il Tetramorfo, l'Ultima Cena e forse il Bacio di Giuda), da quelle dovute ai colaboratori, estende i confronti con numerose opere toscane dovute a maestranze che lavorarono nella Taglia del Duomo di Pisa. Individua, inoltre, influssi cultural che spaziano da mondo classico al provenzale, al mondo arabo (soprattutto per gli ornati fitomorfi). L'ipotesi ricostruttiva del Maltese e della serra propone conformemente alla tradizione riportata dagli storici, una struttura a cassone unico. Nel lato frontale tre pannelli inframmezzati dal Tetramorfo e dal gruppo con S. Paolo (cfr. il pulpito di Carlo V a Cagliari, 1535). La lettura iniziava dal lato posteriore destro, proseguendo in senso orario, secondo una precisa narrazione delle storie neotestamentarie. Nel IV lato a sinistra si ipotizza la presenza di una ulteriore lastra (la Crocifissione), oggi mancant. L'individuazione di aiuti nell'esecuzione del pergamo focalizza una personalità avezza alla lavorazione dei metalli e dell'avorio a cui si devono diverse scene, ornati, i leoni che artigliano il toro e l'orso, il gruppo con S. Paolo. Una seconda personalità esegue il Tetramorfo e il leone che ghermisce il cerbiato. Una terza mano è forse riscontrabile nella lastra dei Magi da Erode. A Guglielmo vengono ascritte, invece: la Strage degli Innocenti, il Battesimo di Cristo, la Presentazione al Tempio, la Trasfigurazione e il leone che uccide il drago
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000046257
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Cagliari e Oristano
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI leggio, nel libro ltto da S. Paolo - PAULUS/SERVUS/XTHU/VOCAT/APOS/TOLUS - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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