pulpito - bottega piemontese (sec. XVIII)

pulpito, 1700-1799

Il parapetto, dalla forma a poligono aperto, consta di cinque pannelli tra pilastrini con capitelli compositi: ogni pannello reca la figura di un Sa nto, stante entro un'edicola tra due leoni. I pannelli staccati presentano , sotto una fascia a motivi floreali, riquadri figurati. Il più piccolo ra ffigura, entro cornice mistilinea, due putti reggicorona al di sopra del m onogramma mariano; il secondo rappresenta la "Castità di Giuseppe": in una stanza della tappezzeria a volute e dalla finestra ovale a grata, Giusepp e si slancia verso una porta dalla cornice classica, mentre la moglie di P utifarre si protende sul letto a baldacchino, trattenendolo per il mantell o. Nel 3° pannello, "Giuseppe in prigione": in una cella dal soffitto a tr avi e dal pavimento a scacchi, Giuseppe, in abiti classicheggianti, interp reta i sogni del panettiere del Faraone, e del giovane coppiere, che ascol ta col mento in una mano. Una testa d'uomo con lunghi mustacchi ed il capo avvolto in un turbante (un moro?) costituiva il sostegno del pulpito

  • OGGETTO pulpito
  • MATERIA E TECNICA legno/ intarsio/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa della Conversione di S. Paolo
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pulpito fu smembrato una decina d'anni fa, ed alcuni elementi andarono perduti. Restano i tre pannelli conservati in sacrestia, la testa di moro che ne formava il sostegno (ora nella casa parrocchiale) e il parapetto, c he fu sottoposto ad un "restauro" durante il quale venne levigato con cart a vetrata, compromettendo le tarsie dei pilastrini. Il profilo delle corni ci dal coronamento curvilineo, ed alcuni motivi decorativi accostano il pu lpito al coro settecentesco della stessa chiesa, presumibilmente di proven ienza piemontese. Ad un ambito probabilmente piemontese e sicuramente non sardo lo riconduce la stessa tecnica della tarsia, di lunga tradizione nel l'Alta Italia (Lombardia e Piemonte) e praticamente senza esempi in Sardeg na, ove si eccettuano gli arredi della sacrestia del San Michele di Caglia ri. Si tratta comunque di un'opera assai pregevole, non solo per la legger ezza della decorazione e l'equilibrio compositivo, ma anche per la spiglia tezza delle scene figurate: ad es. "la Castità di Giuseppe" dove l'ignoto ebanista, attenendosi all'iconografia tradizionale, ha saputo ottenere eff etti di vivace espressività
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000043410
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro​
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Sassari e Nuoro
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in ogni lato del parapetto, sopra un cartiglio - S. ERASMO// S. SINPLICIO// S. PAOLO// S. PIETRO// S. TOMAS - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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