transito della Madonna

retablo, 1537 - 1549
Mainas Antioco (attribuito)
notizie 1537-1571

Il pannello centrale del retablo raffigura il transito della Madonna: la Vergine, già avvolta dalle bende, è adagiata sul letto coperto da una coltre rossa. Tutt'intorno gli Apostoli. In primo piano due vegliardi incappucciati, seduti su due panche, leggono l'offizio funebre. Sulla sinistra in alto, un giovane imberbe fa oscillare il turibolo. Nei pannelli intorno e nella predella sono raffigurati altri personaggi e scene evangeliche

  • OGGETTO retablo
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Mainas Antioco (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Vito Martire
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Fu per primo il Brunelli (1907) a proporre una classificazione stilistica dell'ancona considerandola influenzata dalla maniera di Pietro Cavaro e ascrivibile intorno al terzo decennio del '500. Successivamente la GODARD KING (1923) attribuì l'opera ad un seguace di Pietro, mentre l'Aru (1928) la riferì ad un discendente dello stesso artista, da identificarsi, presumibilmente, in Michele. Il Delogu, che ebbe a studiarla (scheda di Catalogo 1936) ridimensionò i termini della questione escludendo, oltre la presunta paternità vagheggiata dal Brunelli, i diretti influssi dell'arte di Pietro e, per contro, ponendo in evidenza la presenza, nell'ancona di Gergei, di spunti iconografici e stilistici propri dell'arte del figlio di Pietro, Michele. In seguito, lo stesso Delogu (1952) identificava in Antioco Mainas, ultimo rappresentante della Scuola di Stampace e del quale risultò documentata l'attività dal 1537 al 1565, l'autore dell'ancona. Attribuzione peraltro confermata dalla critica più recente che considera dello stesso pittore i retabli del S. Francesco di Iglesias, della Parrocchiale di Uta, di Pirri, Di Oristano oltre la tavoletta con la sepoltura di Cristo dell'Università di Cagliari (R. Serra 1980 e 1982). Nell'opera in esame il Mainas rivela con pregnante evidenza le varie componenti del suo linguaggio figurativo. Formule iconografiche attinte dalla tradizione quattrocentesca italiana (scomparti con l'Annunciazione e l'Adorazione dei Magi) si fondono con quelle di tradizione locale (cfr. lo Scomparto della Crocifissione con l'omonimo scomparto del Retablo di Villamar, di Pietro Cavaro). In questo si inseriscono autonome soluzioni formali dalle quali derivano la notevole immediatezza espressiva e l'ingenuità delle raffigurazioni. Una personalità, dunque, essenzialmente eclettica che manifesta nell'allungamento a serpentina di alcune figure, nello sfaldarsi dei volumi, nell'esaltazione delle dominanti timbriche rosso-verdi, un'accezione propria di formule manieriste italiane. Formule che, peraltro, il Mainas non potè conoscere direttamente ma solo di riflesso, attraverso le opere di Michele Cavaro, nel crogiuolo figurativo della Scuola di Stampace
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000043263-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro​
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Sassari e Nuoro
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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