altare di Cancedda Ignazio (attribuito), Casula Antiogo (attribuito), Ferdiany Joseph (attribuito) (seconda metà XVIII)

altare, 1751 - 1800
Ferdiany Joseph (attribuito)
notizie 1744/ 1752

L'altare, i cui segni policromi imitano gli intarsi del marmo, presenta quattro colonne tortili (due per parte) sovrastate da capitelli composti che reggono un timpano ad ali spezzate nel cui centro è disegnata una M dorata e coronata. Esso accoglie, nell'unica nicchia, il bel simulacro della Vergine del Rosario. La nicchia, voltata a cassettoni alberganti rosoni dorati, è incorniciata da un anello di 15 piccoli dipinti ad olio su tavola entro cornici ovali, raffiguranti i misteri del rosario: annunciazione, visitazione, natività, presentazione al tempio, Gesù tra i dottori, Gesù nell'orto, flagellazione, Cristo deriso, Gesù nella strada del Calvario, Crocifissione, Resurrezione, pentecoste, apparizione dell'angelo, assunzione, incoronazione di Maria

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Cancedda Ignazio (attribuito)
    Casula Antiogo (attribuito)
    Ferdiany Joseph (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Quartu Sant'Elena (CA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come molte altre nell'Isola, l'opera locale è di buona fattura; deriva, nell'impostazione generale, dai numerosi e più preziosi altari marmorei - spesso provenienti da Genova - che dalla fine del '600 ai primi dell'800 andarono ad adornare molte chiese sarde. La tradizione di disporre ad anello le raffigurazioni del 15 Misteri intorno alla nicchia della Madonna del Rosario è, invece, di origine spagnola. Le piccole tavole quartesi - che rivelano diverse mani operanti - furono realizzate successivamente all'altare che, comunque, certo le prevedeva. Tra i decreti lasciati dal vescovo di Cagliari F.I.M. Natta alla parrocchiale di Sant'Elena, in occasione della sua visita pastorale nel marzo del 1761, si legge, tra l'altro, che non si concedono indulgenze nella cappella del Rosario "no estando pintados en el altar o retablos los quinze misteris" (FNTI FS252001; FNTI FS252012). L’altare, datato 1744, è opera del carpentiere con bottega a Stampace Joseph Ferdiany, la policromia e la doratura sono invece riconducibili all’intagliatore e doratore cagliaritano Ignazio Cancedda. Le tavolette ovali furono invece intagliate nel 1765 dal carpentiere Antiogo Casula e dipinte da un pittore ancora anonimo (BIBH BS252172)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 2000030472
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Cancedda Ignazio (attribuito)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1751 - 1800

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'