cappella ad altare di santa Maria Maggiore o della neve. Madonna di santa Maria Maggiore o della neve

altare, post 1756 - ante 1757

l'altare in marmi policromi di stampo prettamente siciliano poggia su una predella a due gradini in pietra di paragone, nel paliotto trova posto al centro un tondo in marmo bianco scolpito con un rilievo raffigurante un monte sovrastato da una iscrizione su cartiglio"Mons domus Domini in vertice montium IS 2.2". Si tratta della citazione biblica ricavata dal versetto 2.2 del libro di Isaia (il monte del tempio del Signore sulla sommità dei monti). Con il "monte più alto" si allude al grembo della Madre come tempio sacro dove alloggiò il Signore frutto del suo seno. Su un' alzata di marmo a tre livelli è poggiato il grande quadro della Madonna, circondato ai lati da due statue di angeli su mensole e alla base da testine alate di cherubini. In alto due puttini insieme allo "Spirito Santo" e alla sommità dell'arco a curvature inverse "il Santo Padre Eterno"

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ incisione
    MARMI POLICROMI
  • MISURE Profondità: 56,5 cm
    Altezza: 103 cm
    Larghezza: 215 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Siciliano
  • ATTRIBUZIONI Giovan Battista Marino (attribuito): scultore
    Battaglia Domenico (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE san Francesco Borgia
  • INDIRIZZO via crociferi,17, Catania (CT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il rettore del collegio catanese Nicola Migliaccio ottenne un mutuo dal barone della Bicocca Vincenzo Paternò e Castello il 14 maggio 1713 di 1000 onze per la costruzione della cappella "della Santissima Vergine Maria e di santo Francesco Saverio", con l'obbligo di restituire il capitale entro 7 anni e pagando gli interessi dovuti con i proventi derivati dai frutti, censi e gabelle sui possedimenti che la compagnia aveva nel territorio di Paternò ereditati dalla nobile donna Giovanna Moncada e Gravina. Lavorano insieme gli scultori Giovan Battista Marino e Domenico Battaglia e firmano un alberano e una procura con il rettore del collegio catanese. L'importo per i lavori e per tutti i marmi fu di complessive onze 117.6 per l'anno 1756. Nel 1757 il 31 gennaio il Marino ricevette altre 38.9 onze 34 tarì e 23 piccioli, mentre nello stesso anno ma in altra nota contabile Domenico Battaglia ricevette un pagamento di 12 onze con la stessa causale "per conto della fabbrica della Cappella di Santa Maria Maggiore". Per le statue in marmo bianco del "Santo Padre Eterno" dei due "Angeloni e lo Spirito Santo" compresi i puttini furono spesi 60 onze
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900382688
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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