rosette

altare, XVIII - XVIII

Tipologicamente l‘altare si presenta scandito in due zone: inferiore e superiore. La zona inferiore presenta quattro lesene stilizzate sormontate da quattro teste di cherubini raggruppate due a sinistra e due a destra. Le suddette lesene inquadrano due pannelli rettangolari con immagini a rilievo in legno dorato e sfondo dipinto in blu marezzato. Ciascuno dei pannelli a sua volta, presenta in basso un‘urna ed al centro un putto reggente ghirlande arricchite da grappoli in alto. Al centro si dispone un ampio pannello a mò di paliotto con il sacrificio di Isacco. La seconda e più alta zona dell‘altare con al centro il tabernacolo, e con due colonnine dai capitelli corinzi presenta due pannelli scolpiti con immagine dell‘Arca Santa: a sinistra (per chi guarda), Abramo e Melchisedec, e David con Salomone o un Sommo Sacerdote. Quest‘ultimo un‘immagine dedicata all‘episodio biblico (antico testamento II Samuele-VI; 1, 15.). Morfologicamente alle immagini bibliche dedicate ad Abramo ed all‘Arca, nonché a Davide, si individuano al centro due piccole immagini: una santa con croce e coppa ed un‘altra Santa con spada, al centro del tabernacolo l‘immagine della Madonna in gloria. Elementi fitomorfici e geometrico-romboidali completano la decorazione e costituendo base per dodici candelieri ed una croce con il Cristo

  • OGGETTO altare
  • MISURE Profondità: 650 mm
    Altezza: 2200 mm
    Larghezza: 2700 mm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Siciliano
  • LOCALIZZAZIONE oratorio di Santa Caterina d‘Alessandria
  • INDIRIZZO via Monteleone, 16, Palermo (PA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L‘interessante opera di ebanisteria e di scultura decorativa, rientra nella produzione artigiana intensa a Palermo nel secolo XVIII con opere estrose di rilievi e di dipinti. Ricorderemo leboiseries di Palazzo Gangi e le porte laccate e dipinte con temi floreali e paesaggistici, già nelle dimore aristocratiche ed ora in collezioni private. Conferiscono alla struttura lignea lavoratissima preziosità e vaghezza le sobrie dorature in rapporto al colore blu marezzato dei fondi dei tre pannelli decorativi. La datazione proposta, si riferisce intanto alla sostituzione delle pietre dure con elementi intagliati e soprattutto dipinti, in modo da simulare materie preziose e più preziose. Il secondo elemento è fornito dal grande slancio produttivo delle botteghe artigiane, produttrici di mobili e manufatti scolpiti e dipinti. La corporazione dei falegnami infatti nei primi del ‘600 ha avuto affidato l‘oratorio di S. Giuseppe, allocato nel convento dei Teatini, oggi Università degli Studi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900273804
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2004
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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