La disputa di Santa Caterina con i dottori della legge. La disputa di Santa Caterina con i dottori della legge

dipinto, post XVII - ante XVII

Il dipinto mostra Santa Caterina d'Alessandria con la corona regale (perchè figlia del re Costo), che disputa con i sapienti convocati dall'Imperatore d'oriente Massimino, (nella leggenda Aurea però identificato erroneamente con Massenzio)- rappresentato in alto alla destra del quadro-. Visibili con l'Imperatore e la Santa quattro dotti, variamente disposti. La leggenda Aurea infatti descrive minutamente l'Orazione suasoria di Caterina pronunciata davanti ai cinquanta dotti convocati dall'Imperatore, vinti e convertiti tanto da affrontare subito dopo il martirio

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 1120 mm
    Larghezza: 1180 mm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Tardo-manierista/ Proto-barocco
  • LOCALIZZAZIONE oratorio di Santa Caterina d‘Alessandria
  • INDIRIZZO via Monteleone, 16, Palermo (PA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dall'analisi finora compiuta emerge l'intento oratorio, si direbbe suasorio che insiste sul carattere edificatorio proprio della leggenda Aurea. Alla delineazione manieristica della Santa, si contrappone il robusto plasticismo dei dotti e degli Imperatori presenti alla disputa. Per i suoi caratteri, però nettamente barocchi,-prospettiva moltiplicata ed obbliqua- che si distanziano dalla centralità cinquecentesca pur senza escluderla nettamente, non si ritiene probabile l'attribuzione ad uno dei pittori, operanti a Palermo ed in Provincia, del tardo manierismo siciliano individuati da Giulia Davì.(Davì 1997 pp.84-95). Più probabile appare invece riportare l'opera in ambiente napoletano dove la centralità della visione cede all'impostazione della prospettiva obliqua. Da qui il carattere tendenzialmente barocco del dipinto che lo distanzia dalla maniera "dello Zoppo di Gangi" e dal Martirio di Santa Caterina, collocato accanto sull'altare maggiore. Il dipinto presenta due aspetto concomitanti e convergenti nell'unità della rappresentazione. La Santa in atteggiamento oratorio è strutturata secondo una linea serpentinata che riconduce l'opera al Manierismo cinquecentesco. Barocca invece l'impostazione dell'Imperatore e dei sapienti, uno abbondantemente panneggiato, disposti in prospettiva obliqua. La datazione del dipinto, pertanto, conduce alla metà del secolo XVII, dove persistono gli echi Manieristici. Il dipinto infatti non è riconducibile interamente ai modi del Salerno o del Bazzano per la prospettiva moltiplicata ed obliqua che mostra stilemi propri della visione barocca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1900264824
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Centro Regionale per l'Inventario e la Catalogazione
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2021
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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