Madonna degli angeli. Madonna con Bambino in gloria e angeli

dipinto,

In primo piano compare un gruppo di figure il cui nucleo centrale è composto dalla Madonna che sorregge con le braccia il Bambino, circondata da una serie di angeli in volo, in basso al centro compaiono dei cherubini, mentre sulla destra figurano i volti di due Sante, di cui una si rivolge verso lo spettatore

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Caracciolo Giovanni Battista Detto Battistello (1578/ 1635)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Preti Mattia detto Cavalier Calabrese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE MARCA - Museo delle Arti Catanzaro
  • LOCALIZZAZIONE Contenitore fisico
  • INDIRIZZO Via Alessandro Turco, Catanzaro (CZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dalla Chiesa e convento dei Cappuccini di S. Maria degli Angeli di Catanzaro. Dai documenti di archivio si evince che nel 1872 è richiesto l’ingresso nel Museo Provinciale di Catanzaro come opera di Mattia Preti. A questa data il dipinto si trova nel Palazzo municipale della città assieme ad un'altra opera proveniente dalla omonima chiesa. Roberto Longhi nel 1943 restituisce l’opera al Caracciolo, pittore fra i più fedeli e originali interpreti di Caravaggio, di cui accoglie il naturalismo e il trattamento della luce con violenti squarci di luce e ombra. Il dipinto nel Museo Provinciale di Catanzaro figura a quella data sotto il nome di Mattia Preti. Nella Guida illustrativa del Museo Provinciale di Catanzaro del 1956 il dipinto in esame è intitolato “L’Assunta – Già attribuita a M. Preti. Recenti studi l’attribuiscono oggi a Battistello Caracciolo (…)(p. 25 n. 82)”. In occasione della mostra del 1976 a Cosenza l’opera in esame viene collocata negli anni venti del 1600. Il Pacelli attraverso un accurato studio del dipinto nota che lo schema compositivo adottato dal pittore per il gruppo della vergine con il Bambino sia simile alla prima idea del Caravaggio, riguardo al particolare del nucleo centrale per le Sette Opere di Misericordia del 1607, collocata sull’altare maggiore della Chiesa del Pio Monte di Misericordia, a Napoli. La prima idea della composizione del Caravaggio è emersa dalla radiografia condotta nel 1970 sul capolavoro del Pio Monte. Lo studioso di conseguenza ritiene che il Battistello abbia studiato di persona le fasi di realizzazione dell’opera del maestro. Nella radiografia delle Opere di Misericordia il Caravaggio inizialmente fa reclinare decisamente verso il basso la testa della Madonna, venendosi a trovare troppo vicina agli angeli con le braccia incrociate, questa prima idea sembra ripresa dal Caracciolo che per bilanciare la composizione in diagonale inserisce l’angelo alla sinistra della Madonna. Pacelli per tale ragione colloca l’opera tra il 1607 e il 1610, inoltre ritiene che il dipinto è da mettere un relazione con la perduta Madonna con il Bambino e santi, cinti da un coro di angeli, commissionata a Caravaggio nel 1606 dal lombardo Niccolò Radulovich; pala probabilmente legata alla genesi esecutiva dell’Opera di Misericordia. Secondo Stefano Causa è evidente il riferimento alle idee del Caravaggio delle Opere di Misericordia ma la ricchezza cromatica del dipinto, la veste dell’angelo sulla sinistra propongono un Caravaggio addolcito e impreziosito dalla conoscenza dell’opera di Orazio Gentileschi, incontrato probabilmente nel 1612 a Roma. Motivo per il quale lo studioso colloca l’opera verso la metà del secondo decennio del 1600, considerandola una anticipazione della Liberazione di S. Pietro del Pio Monte della Misericordia, pagato il 1615. Giorgio Leone nel 2005 avanza l’ipotesi che la Santa con la corona sul capo possa identificarsi con S. Caterina di Alessandria, o S. Barbara o S. Margherita mentre ritiene più probabile che l’altra figura di donna possa essere S. Chiara. E possibile che la tela possa essere stata tagliata sul profilo inferiore, al disotto delle teste delle due sante come ha suggerito Giorgio Leone sulla base di indagini diagnostiche. Indagini che hanno evidenziato come il Battistello utilizzasse un disegno di base e come procedesse attraverso una tecnica veloce ed essenziale, la cui stesura incomincia dallo scuro della preparazione costruendo l’immagine per aggiunta di chiari, secondo un procedimento simile a quello del Caravaggio del periodo romano maturo. Per lo studioso nel dipinto in esame all’economia esecutiva adottata da Battistello per costruire i panneggi per giustapposizione di toni, corrisponde un’equilibrata tavolozza che trova analogie con quella del Davide della Borghese. Giorgio Leone sottolinea che in questa occasione dalle indagini archivistiche presso la BSAE di Calabria è emerso che un dipinto dell’Assunta attribuito a Mattia Preti provenisse da Taverna
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800178027
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro e Crotone
  • DATA DI COMPILAZIONE 2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Caracciolo Giovanni Battista Detto Battistello (1578/ 1635)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'