Madonna con Bambino, Sant'Antonio da Padova e frate francescano. Apparizione della Madonna con Bambino a Sant'Antonio da Padova e frate francescano
dipinto
post 1641 - ante 1660
L’affresco raffigura la Vergine col Bambino su un banco di nubi e con i volti che si stagliano su nimbi luminosi. I due personaggi appaiono ad un santo imberbe, designato da un’aureola, che è stato identificato con Sant’Antonio da Padova. Questi è ritratto in posizione implorante mentre sottopone alla protezione divina un giovane frate, il committente del dipinto
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a affresco
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Lapidario
- LOCALIZZAZIONE San Francesco d'Assisi
- INDIRIZZO Via Grotte, 4, Cosenza (CS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo lacerto di affresco è stato staccato dal chiostro cosentino di San Francesco d’Assisi. Poche le notizie inerenti. Minicucci lo cita unitamente a quello di un frate recante la scritta: “F. Angelo da Vaccarizzo”. Leone si occupa dell’affresco all’interno di una disamina sul patrimonio artistico cosentino con riferimento ai risvolti iconografici della Madonna del Pilerio nel contesto quindi delle Madonne allattanti, segnalando come la Vergine cosentina fosse venerata da Sant’Antonio di Padova. L’opera viene datata dallo studioso al Settecento, ma è probabile che la cronologia possa essere anteriore, considerando il carattere austero del disegno ancora influenzato da modelli cinquecenteschi. Non è facile individuare l’autore di questo dipinto, poiché, se i pittori del Settecento sono in gran parte noti, quelli del secolo precedente sono più sconosciuti. Qualche tangenza si registra con le opere restituite al pittore Francesco Rizzuto, individuato come autore di una pala d’altare e di altri affreschi nelle chiese dei Minimi. Analogie si rilevano con un affresco della Madonna del Latte della chiesetta della Motta nei pressi di Dipignano, databile intorno alla metà del Seicento, ancora più prossimo alla produzione dello stesso pittore attivo in area spezzanese, che rielabora colte suggestioni manieriste. Per quanto riguarda il committente raffigurato nell’affresco non è certo che si possa identificare con lo stesso frate Angelo da Vaccarizzo citato dal Minicucci e forse committente di un nuovo ciclo di affreschi che un tempo coprivano le mura del chiostro e sulle quali permangono lacerti di pitture tardo trecentesche, resti di una decorazione che fece supporre al cronista cosentino l’esistenza di un ampio ciclo di affreschi realizzato in più fasi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà mista pubblica/ecclesiastica
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800166952
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone
- DATA DI COMPILAZIONE 2020
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0