Decapitazione di Santa Barbara. Decapitazione di Santa Barbara

dipinto, 1903 - 1903

Il dipinto datato 1903 attribuito a Enrico Salfi, riproduce il Martirio di Santa Barbara l’iconografia manca degli attributi classici (la torre, la palma, la corona) che si è soliti vedere in questo tipo di raffigurazione della martire. La scena si svolge all’esterno, i personaggi, in questo caso quattro, sono disposti secondo una linea obliqua. Sul lato destro uno sfondo architettonico fa da palcoscenico alla rappresentazione, la santa inginocchiata, vestita di viola con le mani incrociate sul petto e la testa china attende il colpo fatale della spada da parte del carnefice. Al lato di questi, il padre in abiti regali attende che la sentenza di morte per la figlia venga eseguita mentre una figura d’uomo, che s’intravede alle spalle di quest’ultimo, con una mano si copre il volto. Ai piedi della santa sono dipinte delle rose rosse che sono il simbolo del martirio. Sebbene il dipinto necessiti di un immediato restauro per le cadute di colore, è ragguardevole l’uso delle tinte che il Salfi adotta in questo piccolo dipinto ma di grande impatto scenografico. L’utilizzo di una particolare cromia e l’adozione di un punto di fuga efficacissimo, restituiscono a questo piccolo dipinto un’impressione di grande teatralità e ariosità. Lo sfondo e l’inquadratura riportano chiaramente alle raffinate e rarefatte atmosfere salfiane. Anche i fiori, retaggio del maestro Morelli, vengono utilizzati come nella magnifica Santa Barbara di Marzi, che fatte salve le differenze di dimensioni e colori, mostrano stringenti affinità

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