adorazione dei Re Magi

dipinto 1710 - 1770

Tela raffigurante Madonna con Bambino, San Giuseppe, i Re Magi e altri personaggi. La scena è sapientemente incentrata sul corteo dei Magi che giunge davanti alla Vergine, presentata in piedi col Bambino tra le braccia e sotto un ombrellino processionale retto da un angelo in volo. Più a sinistra e in fondo sta San Giuseppe, mentre davanti a loro si inchina, dopo aver posato il grande turbante e loscettro sul gradino, un re mago. Sullo sfondo si snoda, su una lunga e ripida scalinata, un interminabile corteo, composto da animali esotici e figure riccamente abbigliate

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Liguoro Stefano (notizie Sec. Xviii)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Arnone
  • INDIRIZZO Via Gian Vincenzo Gravina, Cosenza (CS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela, assieme a quella dello Liguoro rappresentante l'Adorazione dei pastori, è menzionata per la prima volta nel 1931, come appartenente alla collezione del Museo Civico di Cosenza. Successivamente, nel 1940, insieme ad altri manufatti è ceduto alla Regia Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie della Calabria. L'opera è firmata Stefano Liguoro e datata 1710. Secondo Maria Filice (2003, p. 98), l'idea del gruppo centrale sembra desunta - per il particolare della Madonna in piedi e del paggio che regge il manto del re - dalla più nota Adorazione dei magi di Francesco Solimena, realizzata per la chiesa di Santa Maria Donnalbina a Napoli, che ebbe largo seguito tra i pittori napoletani tra cui Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto. Giorgio Leone (1999, pp. 115-118) mette in rilievo quanto il Liguoro avesse caricato il suo dipinto di fondamenti della cultura barocca meridionale, addolcita dal personalissimo uso del colore che rasenta riprese venete, specialmente veronesiane. Questa soluzione, esplicitata dalla prevalenza dei rossi e del color oro, nonché dalla luminosità, certamente aderisce e sviluppa il linguaggio del Giordano, riferendosi soprattutto al suo periodo veneto. L'artista ben si omologa ai modi di trattare l'iconografia sacra propria della cultura napoletana, partecipando, in questo caso, il racconto evangelico attraverso la moda del suo tempo, fondendo addirittura il sacro con il profano: il paggio che regge il mantello del re magio inginocchiato, infatti, potrebbe essere visto come reggente il mantello del suo signore, ritratto con manto di seta verde con risvolti di pelliccia. Questo è uno dei tanti elementi che induce a considerare il dipinto frutto di uno sperimentalismo tendente a contaminare l'acquisito bagaglio iconografico e formale con le nuove invenzioni dei grandi maestri napoletani del barocco come Solimena, Giordano e Preti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800109786
  • NUMERO D'INVENTARIO 30
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • ISCRIZIONI in basso a destra - STEFANO LIGUORO P. 1710 - Liguoro Stefano - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Liguoro Stefano (notizie Sec. Xviii)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1710 - 1770

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'