Il corredo. Rachele nasconde gli idoli del padre nella sella del cammello
Il soggetto raffigurato nel dipinto è incentrato sull'episodio in cui Giacobbe, fuggito con le due mogli in direzione della casa paterna, viene raggiunto lungo la strada dal suocero Labano, il quale fruga all'interno dell'accampamento alla ricerca dei teraphim (statuette che rappresentavano i geni protettori della casa), che presumeva gli fossero stati sottratti dal genero. Rachele, che aveva rubato gli idoli paterni per punire il cattivo comportamento del genitore, con un atto di astuzia siede sopra il basto del cammello, dove li aveva riposti, per celare il nascondiglio. Tale soggetto incontrò particolare fortuna a Roma a partire dagli anni trenta del Seicento. L'interpretazione che ne dà Mattia Preti è concentrata sul dialogo gestuale dei personaggi. Giovanna Capitelli, che nel 2003 compila la scheda del dipinto per il catalogo della mostra cosentina, curato da Rossella Vodret, data l'opera all'inizio del sesto decennio del Seicento per la commistione fra elementi caravaggeschi, neo-venetismo e classicismo, proponendo di riconoscere nell'opera l'originale, o una versione più tarda, della "Storia di Rachele" acquistata da Flavio Ruffo a Roma. Alla sua morte, avvenuta nel 1656, il dipinto passò di proprietà alla madre e nel 1660 fu ereditato da Antonio Ruffo
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Preti Mattia (attribuito): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Arnone
- INDIRIZZO Via Gian Vincenzo Gravina, Cosenza (CS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il soggetto del dipinto è incentrato sull'episodio in cui Giacobbe, fuggito con le due mogli in direzione della casa paterna, viene raggiunto lungo la strada dal suocero Labano, il quale fruga all'interno dell'accampamento alla ricerca dei teraphim (statuette che rappresentavano i geni protettori della casa), che presumeva gli fossero stati sottratti dal genero. Rachele, che aveva rubato gli idoli paterni per punire il cattivo comportamento del genitore, con un atto di astuzia siede sopra il basto del cammello, dove li aveva riposti, per celare il nascondiglio. Tale soggetto incontrò particolare fortuna a Roma a partire dagli anni trenta del Seicento. L'interpretazione che ne dà il Preti è concentrata sul dialogo gestuale dei personaggi. Giovanna Capitelli, che nel 2003 compila la scheda del dipinto per il catalogo della mostra cosentina, curato da Rossella Vodret, data l'opera all'inizio del sesto decennio del Seicento per la commistione fra elementi caravaggeschi, neo-venetismo e classicismo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800109775
- NUMERO D'INVENTARIO 12
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
- DATA DI COMPILAZIONE 2005
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2016
- ISCRIZIONI Cavalier Calabrese/ Il corredo - italiano volgare
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0