La quiete. paesaggio

dipinto 1868 - 1868

E' un paesaggio d'invenzione ove un laghetto è incastonato fra basse pareti rocciose ed alimentato da un fiume che scorre in una gola. Il lago, al centro della composizione, riflette come uno specchio le rocce che lo circondano. Sulla riva del lago tre aironi. Il tutto è poi sormontato da un cielo azzurro chiaro parzialmente coperto di nuvole. Gli effetti luministici, i colori vividi e la resa del dettaglio danno luogo ad una raffigurazione quasi fotografica. L'immagine, maestosa e limpida, ha un forte impatto evocativo anche grazie al grande formato scelto dall'artista

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 125 cm
    Larghezza: 250 cm
  • ATTRIBUZIONI Benassai Giuseppe (1835/ 1878)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Civica di Reggio Calabria
  • LOCALIZZAZIONE Teatro Comunale "Francesco Cilea"
  • INDIRIZZO Corso Giuseppe Garibaldi, Reggio di Calabria (RC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giuseppe Benassai (1835 - 1878), avviato alla pittura da I. Lavagna Fieschi, fu mandato da questi a Napoli presso il proprio maestro Salvatore Fergola. Nel settembre 1857 è a Roma dove rimane fino al 1862, conoscendovi il Fortuni; quindi a Firenze, che scelse come sua residenza, dal 1863, e dove entra in contatto con G. Costa, F. Petiti e T. Signorini. Direttore della manifattura Ginori dal 1871 al 1878, abbandona la pittura da cavalletto per la maiolica, ideando fra l'altro un servizio di tazzine, dono per Al Kedivè, ed un servizio da tavola di porcellana per 75 persone. Fra le sue tante opere pittoriche molte si trovano all'estero e molte altre sono andate distrutte nel corso di vicende belliche o calamità naturali. Molto più che il Lavagna Fieschi, Benassai assorbì gli stilemi neo classici giungendo alla completa cristallizzazione, ad una rarefazione di atmosfera che anticipa di almeno un trentennio i rigori iperrealisti. L'opera del Benassai supera quindi per tecnica e suggestione quella del maestro. "La quiete" rappresenta un paesaggio di invenzione. Mentre secondo la Crocenti esso risulta essere per nulla quieto e rassicurante anzi, data l'aria tersa e cristallina ed il taglio ampio ma in qualche modo segreto, lo considera una specie di sogno sospeso tra coscienza ed incoscienza, il Geraci ci informa invece di come tale paesaggio fu esaltato in quanto incarna il sentimento della pace e della tranquillità agreste, e fu apprezzato per l'equilibrio compositivo e l'ampiezza del taglio. Grazie a quest'opera il Benassai fu designato tra i paesisti che tenevano alto il decoro dell'arte italiana. La tela è del periodo fiorentino e di poco anteriore alla svolta miniaturistica dell'artista. Nello stesso anno in cui fu realizzato, 1868, il dipinto vinse il premio per la paesistica al concorso governativo di pittura di Firenze, promosso dal Ministro della Pubblica Istruzione Berti. (Inv. N. 1986 C del Museo Nazionale di Reggio Calabria)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1800022988
  • NUMERO D'INVENTARIO 1986 C
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2020
  • ISCRIZIONI in basso - G. BENASSAI 1868 - Benassai Giuseppe -
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda storica (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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