San Paolo
scomparto di polittico,
post 1530 - ante 1540
Simone Da Firenze (attribuito)
notizie 1468-1470
San Paolo è raffigurato in piedi con capelli castani disposti a ciocche, f olti baffi che si confondono nella lunga barba, bocca socchiusa. Ha la tes ta leggermente all'indietro e inclinata alla sua sinistra e lo sguardo riv olto verso l'alto. Indossa una tunica scura ed è avvolto in un ampio mante llo rosso. Con la destra regge la spada, suo classico attributo. Il Santo, di cui si intravedono i piedi scalzi, poggia su una base con targa mistil inea. Fondo dorato
- OGGETTO scomparto di polittico
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ATTRIBUZIONI
Simone Da Firenze (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo nazionale di Matera - Palazzo Lanfranchi
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Lanfranchi
- INDIRIZZO Piazzetta Giovanni Pascoli, 1, Matera (MT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola in esame proviene dall'Abbazia di S. Angelo a Monte Raparo (S. C hirico Raparo, PZ). Dopo un restauro negli anni sessanta a cura dell'Istit uto Centrale del Restauro di Roma, è stata trasferita nel Museo Archeologi co Nazionale di Reggio Calabria, per fare poi ingresso il 15/11/2000 nella Soprintendenza PSAE di Matera, dove, dopo un ulteriore restauro nel 2001, è esposta dal 2003 nel Museo Nazionale d'Arte Medioevale e Moderna della Basilicata, Sezione Arte Sacra. Insieme alla tavola raffigurante S. Pietro , doveva far parte di un polittico smembrato di cui non rimane traccia. I due dipinti, inizialmente ritenuti dal Geraci opere di Pietro Cavaro, succ essivamente considerati dal Rovelli nell'ambito di Polidoro da Caravaggio, nel 1978 sono assegnati dal Previtali a Simone da Firenze; questa attribu zione viene riconosciuta anche dalla Grelle nel 1981 [cfr. Grelle Iusco A. , 2001, pp. 74-75, p. 156 nota 145; cfr. scheda di Basile A. in Abita S., Altavilla A. (a cura di), "Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna dell a Basilicata", Catalogo Museo, Napoli, Paparo Edizioni, 2002, pp. 44-45]. Palesi sono, infatti, i rimandi ad altre opere certe dell'artista toscano. La capigliatura a ciocche, la barba filamentosa, lo sguardo allucinato di S. Paolo richiamano il S. Girolamo del polittico nella chiesa di S. Maria del Sepolcro a Potenza, smembrato e trafugato, nonché il S. Paolo del pol ittico nella chiesa dell'Annunziata di Salandra [cfr. Cucciniello A., "Int roduzione alla pittura del Cinquecento", in Abbate F. (a cura di) "Tardogo tico e Rinascimento in Basilicata", Matera, Edizioni La Bautta, 2002, pp. 258-280]. In accordo con la Grelle e la Basile (cfr. Grelle Iusco A., 2001 , pp. 74-77; p. 187, pp. 263-265; Basile A., op.cit, 2002, pp. 44-45), si ritiene che la tavola di S. Paolo, come quella di S. Pietro, sia espressio ne di una fase avanzata del percorso stilistico di Simone da Firenze, in c ui su elementi toscani ed umbri del tardo Quattrocento e del primo Cinquec ento, l'artista sperimenta i fondi dorati desunti dal suo soggiorno a Napo li con più aggiornate esperienze romane e lombarde, attingendo, in partico lare, dall'attività di Polidoro da Caravaggio negli anni messinesi e da st ampe e incisioni da Raffaello. La datazione proposta è quindi la stessa de lla tavola di S. Pietro (cfr. scheda OA, NCTN: 17/ 00167120), ovvero nel q uarto decennio del Cinquecento (si tenga presente che già nel 1536 l'incon fondibile fisionomia di S. Pietro secondo i modi di Simone da Firenze vien e replicata in un affresco nella chiesa rupestre di Cristo alla Gravinella a Matera, per mano dello stesso artista che realizza gli affreschi nella Cripta degli Evangelisti e che viene identificato dalla Grelle come l'auto re del polittico della chiesa di S. Pietro Caveoso)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700167121
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- DATA DI COMPILAZIONE 2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0