Trinità
pala d'altare,
Giovanni Angelo De Ambrosio Da Saponara (notizie Sec. Xvii)
notizie sec. XVII
Personaggi: Padre Eterno; Cristo. Personificazioni: colomba dello Spirito Santo. Figure: angeli che reggono i simboli della passione
- OGGETTO pala d'altare
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ATTRIBUZIONI
Giovanni Angelo De Ambrosio Da Saponara (notizie Sec. Xvii): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Matera (MT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Purtroppo l'opera è in attesa di essere restaurata, ragion per cui è impossibile una sua visione diretta. Grelle l'attribuisce a d'Ambrosio Giovanni Angelo da Saponara, pittore che, nel 1613, dipinge una Madonna del Carmine ed Elia, per la chiesa del Carmine a Gallicchio e, nel 1619, sempre per la stessa chiesa di Gallicchio, realizza una Madonna del Carmelo tra i santi Pietro e Leonardo (Grelle, 2001, pp. 302-303); dipinge, inoltre, una tela con S. Lucia (dove, firmadosi, dice di essere di Saponara), insieme ad altri dipinti, nella chiesa di S. Luigi di Aliano, altre tele per la Parrocchiale di Gallicchio, per la chiesa di S. Rocco a Grottole (tra cui una Madonna del Carmine con i SS. Antonio e Pietro Martire firmata e datata 1605, Grelle, 2001, pp. 302-303) e per quella del Purgatorio ad Irsina (Grelle, 1981, p. 109; Grelle, 2001, p. 109, pp. 302-303 e p. 354). Sempre per la chiesa di S. Luigi ad Aliano realizza, nel 1641, una Madonna con Bambino tra i SS Stefano e Paolo (Grelle, 2001, p. 302). Il confronto con la S. Lucia di Aliano, più composta e bloccata rispetto alla SS. Trinità, farebbe pensare che quest'ultima sia stata realizzata dopo: a Calvello, infatti, il pittore sembra più sciolto, le figure meno bloccate, lo stile più libero. Questi elementi potrebbero essere dovuti anche al modello di riferimento assunto e, cioè,una stampa di Martin de Vos (Grelle, 2001, p. 302), pittore fiammingo che muore ad Anversa nel 1603 (La nuova enciclopedia dell'Arte, 1986, p. 864). Devo, però, notare che il confronto tra il Cristo (SS. Trinità) e il S. Paolo (Madonna tra Santi del 1641) può indirizzare a ritenere l'opera di Calvello un frutto della maturità del pittore, permettendone una datazione nel secondo quarto del secolo, entro sempre il 1641. Altri confronti, non stilistici, ma indicativi di una datazione al terzo decennio del secolo, possono essere effettuati con opere, come l'Incoronazione della Vergine della chiesa di S. Antonio a Tito, opera del Pietrafesa del 1629, sopratutto nella figura di Cristo, e del Bresciano, col Padre Eterno della Sacra Famiglia, proveniente dalla chiesa del Carmine di Muro Lucano (Opere d'arte restaurate, 1985, p. 29, pp. 40-41, schede rispettivamente di Nuccia Borbone Pugliese e di C.Muscolino). Il fatto che la tela fosse stata realizzata, con molte probabilità, proprio per la chiesa della SS. Trinità (visto il soggetto) poteva, infatti, far pensare che D'Ambrosio l'avesse eseguita durante il suo soggiorno a Calvello nel 1616 (quando lavora con Todisco in S. Maria degli Angeli; Grelle, 2001, p. 303) e che fosse stata posizionata al di sopra dell'altare maggiore solo in un secondo tempo, quando l'affresco del Padre Eterno (databile al secondo decennio del sec. XVII) fu distrutto, forse in seguito ad un terremoto (Settembrino, 2000, p. 122). Ragioni stilistiche, come già detto, sembrano avvalorare l'ipotesi di una sua datazione più tarda (dopo il restauro l'opera sarà maggiormente leggibile), ragion per cui sembrerebbe plausibile che i committenti, memori dell'attività di questo maestro, gli abbiano commissionato la tela dopo la distruzione dell'affresco. In realtà, esiste un'altra ipotesi che, forse, è la più esatta: la tela potrebbe essere stata commissionata, sempre nel secondo quarto del secolo, per la chiesa della SS. Trinità; per ragioni che non è possibile appurare, si decise di coprire la zona absidale con un nuovo altare ligneo (altare del sec. XVIII come dimostrano i confronti instaurabili con gli altari lignei di S. Maria del Piano), per la cui pala venne adottata la tela esistente
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700135460
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- DATA DI COMPILAZIONE 2005
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0