capitello - bottega Italia meridionale (secc. XI/ XII)

capitello,

Su ogni lato quattro figure di leoni, rivolte verso sinistra, presentano gli occhi dal profilo a mandorla, le fauci spalancate e le vibrisse realizzate con profonde incisioni parallele; i peli della criniera sono raggruppati a ciocche, il capo coincide con l'angolo del capitello, su cui terminano doppie volute circolari di caudicoli a nastro piatto; nella parte superiore di ciascun lato, in posizione centrale, è scolpita la maschera di un leone dalle cui fauci escono due figure umane, un uomo e una donna, trattenuti dai piedi, i cui corpi in posizione orizzontale, occupano la parte centrale del capitello

  • OGGETTO capitello
  • MATERIA E TECNICA pietra/ scultura/ incisione
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Venosa (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Considerato un pezzo erratico il capitello, riutilizzato come acquasantiera, presenta numerose affinità con alcuni semicapitelli del deambulatorio della chiesa incompiuta - si vedano, in particolare, le teste dei leoni sull'abaco del semicapitello nell'arcata sud - il capitello, opera di uno scultore normanno e longobardo, sarebbe appartenuto alla chiesa fatta costruire da Drogone a metà XI secolo. Per il Wackernagel sarebbe invece databile al maturo XII secolo e presenterebbe analogie con alcuni esemplari pugliesi (capitelli con leoni a Monopoli, Taranto e nella cripta di San Nicola di Bari). Il Bozzoni ipotizza che il capitello provenga da un altro edificio distrutto o mai realizzato, dal quale deriverebbero anche altri esemplari reimpiegati nel deambulatorio. In realtà, senza pensare ad un reimpiego, peraltro poco dimostrabile, è probabile che in origine il capitello fosse destinato alla navata originaria della chiesa, i cui lavori vennero ripresi nel XII secolo, per poi essere definitivamente abbandonati. Significative analogie sono state individuate con il monumentale capitello della chiesa di Sant'Andrea all'Isola di Brindisi e con il capitello figurato della chiesa di S. Benedetto nella stessa città. L'iconografia del capitello di Venosa è inusuale ed il suo significato non ancora decifrato. La modellazione, sintetica ed essenziale, caratterizzata da un rilievo molto basso, trova punti di contatto con la scultura campana dell'XI secolo e con un filone "di cultura occidentale", già ricorrente in tutto il tessuto dell'arte meridionale del primo XI secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700129826
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE C337 (L.160/88)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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