dipinto, ciclo di Giovanni de Gregorio detto Pietrafesa (sec. XVII)
dipinto,
post 1600 - ante 1646
Giovanni De Gregorio Detto Pietrafesa (1569-1579/ 1636-1646)
1569-1579/ 1636-1646
Le scene del ciclo, inquadrate in finte architetture, sono così articolate: parete destra: Incontro di San Francesco d'Assisi e San Domenico; parete sinistra: Apparizione di Gesù Bambino a Sant'Antonio, Santo Vescovo, Immacolata Concezione; zona presbiteriale: Nascita di Maria Vergine, Presentazione al Tempio, Visita a Santa Elisabbetta e a San Zaccaria, Assunzione della Madonna, Santi Pietro e Paolo; lunetta superiore: Isaia, David, Mosè, Incoronazione di Maria Vergine
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Giovanni De Gregorio Detto Pietrafesa (1569-1579/ 1636-1646)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria degli Angeli
- INDIRIZZO Contrada Madonna degli Angeli, Brienza (PZ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella, ius patronato dell'Università, fu fondata nel 1622 come si rileva da un documento riguardante i beni stabili e mobili redatto nel 1724 dall'oblato Giacomo Spatarella in cui, tra l'altro, si ricorda che "...il cielo di lamia è tutto pittato di bellissime figure di mano del Pietrafesa" (c.o. Prof. Mariano Collazzo). Danneggiati più volte da eventi sismici e da ridipinture nel corso della loro esistenza, gli affreschi sono oggi restaurati e, benchè rivelino in alcune scene una certa caduta di qualità stilistica, possono essere assegnati al De Gregorio. Infatti, risultano convincenti i riscontri stilistici e figurativi che è possibile fare con altre opere del pittore. Basta confrontare la figura di Sant'Antonio nella parete sinistra con la versione di analogo soggetto eseguita nel 1613 per la parrocchiale di Missanello. In entrambe le opere l'elemento narrativo è felicemente risolto nell'impaginazione scenica: l'ambiente domestico, presentato nel suo arredo semplice, è immerso nella penombra. Il Santo, bloccato in una posa sentimentale e contemplativa, non appare turbato dalla visione. Il modello iconografico delle due opere sarà in seguito riproposto dal De Gregorio nel 1631 in una versione per la chiesa di S. Francesco di Pietrapertosa. Ed ancora quella dell'Immacolata Concezione con le versioni identiche che compaiono nella tela di Castelcivita e nel polittico di Piaggine. Nelle tre opere la struttura compositiva è pressochè identica nel corredo figurativo, nelle soluzioni cromatiche, nelle fisionomie dei volti. Negli affreschi di Brienza, in alcune figure meno rovinate si notano i caretteri pittorici inconfondibili dell'artista: cangiatismi, velature luminose, descrittivismo nei particolari
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700122877
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE C337 (L.160/88)
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0