parato - manifattura napoletana (fine/inizio secc. XVIII/ XIX)

parato,

Il parato, in raso di seta avorio con ricami, è composto da pianeta, stola e manipolo. Il ricamo è eseguito a punto imbottito, punto pittura e applicazione di fili lanciati fermati da punti in diagonale o a scacchiera con oro filato, ritorto, lamellare e bouclè, paillettes dorate, lamina dorata e ciclamino. La decorazione a sviluppo speculare ha in basso una composizione di tre frutti circondati ad foglie e due volute che si riuniscono intorno ad un cartiglio da cui fuoriescono 5 spighe e 2 grappolid'uva. Sui lati si estendono con andamento ondulato altri tralci ricchi di foglie, fiori e boccioli di melograno, cartiglio a mò di cornucopie e fiocchi. Due tralci, ornati da un drappo con nappe, si riuniscono intorno ad una infiorescenza apicale di tre fiori circondati da foglie. Galloni ricamati a festoni di oro filato e lamellare decorati con foglie. Alla stola e al manipolo frangia con gonna sfilata di cordonetto d'oro. Fodera, cucita a mano, di taffetas di seta rosa antico. Scudo cimato dal cappello vescovile con tre ordini di nappe (1.2.3.). Arma con leone rampante attraversante su tutto posto su monte a tre cime e in capo tre stelle ad otto punte

  • OGGETTO parato
  • MATERIA E TECNICA seta/ raso/ ricamo
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Napoletana
  • LOCALIZZAZIONE Melfi (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pianeta presenta un pregevole ricamo condotto con filati, lamina e paillettes dorate. I decori, di carattere prevalentemente floreale, sono resi con fantasioso naturalismo e spighe di grano e grappoli d'uva sono inseriti in riferimento alla destinazione d'uso liturgico del manufatto. Nella composizione sono presenti elementi tipici dei ricami settecenteschi - drappo ornato da nappe, graziosi fiocchi, composizioni di frutti esoticizzanti, cartigli a mo' di cornucopie -. Il disegno, pur essendo affollato, è distribuito con armonia ed equilibrio. Anche se per l'attuale stato di conservazione è difficile apprezzare appieno la bellezza del ricamo, si coglie ancora la finezza e precisione della lavorazione. Il parato, come attesta lo stemma, venne donato alla Cattedrale da Mons. Filippo d'Aprile, patrizio gallipolitano e cavaliere Gerosolimitano. Nell'anno 1792 venne trasferito da Fano al Vescovato di Melfi e Rapolla. Si distinse per generosità e amore della concordia e dell'armonia. Morì a Melfi nel 1811 e fu seppellito nel presbiterio della Cattedrale, accanto all'altare maggiore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700037487-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE L. 160/1988
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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