pastorale di Condursi Mattia (sec. XIX)

pastorale post 1844 - ante 1863

Pastorale con riccio a girale vegetale, con anima interna in ferro. Asta: decorata con nervature lisce alterne a fogliami d'acanto lavorati a giorno; sezionata in tre tronconi da lobature a fogliami fortemente sbalzati, presenti anche sul nodo inferiore; alla sommità, stemma vescovile. Riccio: concentrico, articolato in fogliami d'acanto con protome, fregi perlinati, listellature e bordo tornito; originantesi da un agnello mistico e terminante con croce lineare

  • OGGETTO pastorale
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo
    FERRO
  • ATTRIBUZIONI Condursi Mattia (notizie 1844)
  • LOCALIZZAZIONE Melfi (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pastorale d'argento venne donato da Mons. Ignazio Sellitti, nato il 7 agosto 1808 a Lecce, nominato Vescovo di Melfi e Rapolla il 19 novembre 1849 e consacrato in Napoli nel novembre dello stesso anno. Dopo undici anni di governo abbandonò la sua Diocesi il 28 agosto 1860, abdicò nel 1881 e morì quasi centenario il 26 aprile del 1899. Per la sua fierezza ed integrità di carattere fornì una cospicua cifra per l'insurrezione. Durante la sua nomina continuò l'opera dell'orfanotrofio intrapresa dal suo predecessore Luigi Bovio lasciando ad esso un capitale di oltre £ 300.000; perciò prese il nome di Orfanotrofio Femminile Bovio-Sellitti. L'arredo d'ispirazione eclettica è opera dell'argentiere partenopeo Mattia Condursi, patentato nel 1844 e avente bottega al n. 12 della Piazza Larga dei Coppolari. Il suo bollo è stato rilevato in una copiosa produzione di arte sacra nelle province del Regno e in diversi pezzi d'argenteria profana in raccolte private. Reca il bollo di Stato, composto dalla croce per i soli "vasi sacri", dal "titolo di Piazza" (8) e dalla lettera N (Nostrale) tagliata da una barretta, che è il contrassegno del saggiatore Gennaro Mannara. Il raffinato pastorale è databile in un primo momento nell'arco di tempo 1844-1863, ossia l'anno in cui si patenta maestro argentiere Mattia Condursi e il 1863, anno ultimo in cui si hanno notizie d'archivio del saggiatore Gennaro Mannara. Pertanto, restringendo i tempi e considerando il periodo di soggiorno in Diocesi di Mons. Ignazio M. Sellitti, ossia fino al 1860, il pastorale, in ultima analisi, si colloca cronologicamente tra il 1844, inizio dell'attività del maestro, e il 1860, ultimo anno di soggiorno a Melfi del presule
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700037381
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE L. 160/1988
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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