turibolo,
post 1835 - ante 1839
Il turibolo è decorato dal ricorrente motivo a torniti baccelli lobati alterni a serti foliati, reso diversamente per adeguarsi alla funzionalità dell'arredo. Infatti è traforato il motivo nel coperchio per l'uscita dell'incenso e sbalzato nella coppa e nel cupolino. Un serto a foglie stilizzate corre sulla base circolare, all'estremità superiore della coppa e sul cupolino dove è stretto da un nastro incrociato. I ganci reggi-turibolo e scorri-catenelle non sono altro che squamati serpi avvinti
- OGGETTO turibolo
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MATERIA E TECNICA
argento/ sbalzo/ traforo
- AMBITO CULTURALE Bottega Napoletana
- LOCALIZZAZIONE Melfi (PZ)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tipologia strutturale così slanciata ed elegante, nonché il decoro lineare e contenuto, collocano stilisticamente il turibolo in ambito neoclassico che dilagò a Napoli solo dopo gli inizi del sec. XIX. Una vena d'originalità s'intravede nei ganci serpentini che simboleggiano la tentazione del male sull'incenso purificatore. La simbologia è infatti una nota dominante nella manifatture partenopee. La serie di turiboli reca il bollo del saggiatore Gennaro Mannara, che lo adoperò dal 1835 al 1839
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700037331
- ENTE SCHEDATORE L. 160/1988
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0