stauroteca, insieme - bottega italiana (secc. XVI/ XVIII)

stauroteca,

E' formata da nove elementi in cristallo di forme diverse e guarniture d'argento parzialmente dorate al nodo, agli apici e alla base. Al centro è il castone per la reliquia

  • OGGETTO stauroteca
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
    CRISTALLO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
  • LOCALIZZAZIONE BANZI (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stauroteca è formata da due elementi, il ricettacolo e il basamento, di epoca e manifattura diverse. E' opinione dei funzionari della Soprintendenza alle Gallerie che lo stemma sul rovescio del piede sia quello Tassoni Estense, che l'iscrizione sia da leggere "Ercole ed Ottavio Estense Tassoni" e pertanto la stauroteca si stata ricomposta negli anni 1578-1608 durante i quali i Tassoni ebbero la commenda di Banzi. La famiglia Estense Tassoni tenne la commenda del Monastero Bantino per un trentennio, infatti Ercole Estense Tassoni, nobile ferrarese e Prelato, ottenne per "Resignazione Aloisii Card. Estensis nuncuparti" dal Pontefice Gregorio XIII la commenda nel 1578 con il "Breve di Gregorio XIII", che conservò fino al 1600; fu eletto Patriarca Costantinopolitano nel 1597. In seguito la commenda passò ad Ottavio Estense Tassoni , parente di Ercole e commendatario di Santo Spirito a Roma, che la custodì fino al 1608, anno di sua morte, come risulta dai registri dell'Abazia. Il manoscritto inedito riporta la stauroteca nell' "Inventario delle Sacre Reliquie" alla voce n. 1: "Particola del Legno della SS. Croce di Nostro Signore Gesù Cristo rinchiusa in piccolo reliquiario d'argento; e questo in una Croce di cristallo. Fu dono di Monsignor Salomone Vescovo di Venosa al P. Francesco da Cancellara Ministro Riformato". La meravigliosa stauroteca è tra le più preziose suppellettili sacre bantine, anche se analizzandola stilisticamente si nota che è stata ricomposta pezzo per pezzo. E' la fusione di elementi artistici tipici di due epoche diverse. I nove cristalli sfaccettati sono d'arte veneziana del XIII secolo, costituiscono un esempio del passaggio dalla molatura romanica a cabochon alla sfaccettatura gotica. Contemporanea per periodo e manifattura veneziana è la graziosa ed esile legatura in lamina argentea, a motivi frastagliati e petali di fiori, che dovrebbe fermare tutti i cristalli, ma in buona parte è andata perduta. I sei bottoni romboidali del nodo sono del '400, come la lineare legatura sottostante. Il basamento in argento dorato è proprio della fine del '500 a Napoli, per i fregi decorativi ad ovuli e cerchi alternati e a palmette trilobate incise. Un foro nella scanalatura anteriore del rialzo della base e l'interruzione del fregio decorativo fa supporre la presenza di un qualcosa sovrapposto, andato poi perduto. Pertanto la stauroteca, anche se ricomposta in epoca posteriore con elementi preesistenti, durante la commenda degli Estensi Tassoni, motivo dello stemma, si lascia ammirare per le sue forme sobrie e ben equilibrate, per le sfaccettature nette ad angolo vivo, che mettono in evidenza ancor di più la limpidezza del cristallo e per l'elegante snellezza strutturale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700026358-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE C337 (L.160/88)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1973
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1981
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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