stauroteca - bottega veneziana, bottega napoletana (metà sec. XIII)

stauroteca, post 1240 - ante 1260

Piede: a base esagonale polilobata, caratterizzato da sei prominenze convesse a punta su bordo traforato. Fusto: sfaccettato e sezionato da varie nervature gradinate, incise e bulinate. Nodo: chiodato. Supporto: sfera in argento sbalzato e scanalato. Croce: in cristallo di rocca, composta da dodici grani sfaccettati con l'anima d'argento dorato; ogni grano è fermato da una legatura d'argento a petali incisi e bulinati. Teca: rettangolare all'incrocio dei bracci, limitata da quattro nappine d'argento dorato e contenente la reliquia della Croce Santa e altre particole. Decorazione: sei bottoni circolari in pasta vitrea raffigurano, alternativamente, il giglio francese-angioino e una rosetta rosso mattone su fondo turchese

  • OGGETTO stauroteca
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
    CRISTALLO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Veneziana Bottega Napoletana
  • LOCALIZZAZIONE Acerenza (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La magnifica stauroteca venne donata al Capitolo della Cattedrale Acheruntina dalla contessa Maria Balsa, moglie del conte Alfonso Ferrillo, signore di Acerenza. L'esistenza della stauroteca nel Tesoro della cattedrale è attestata per la prima volta in un inventario fatto in occasione di una Visita Pastorale di Mons.Giovanni Michele Saraceno nel 1543: "Ita alia Cruce Christallina cum multis reliquys in pede ipsius ac ligno SS.me Crucis ac duobus Apostolis argenteis parvulis cum casciola". In un Inventario delle cose di Acerenza, datato 1602, è citata come: "Una crocetta di cristallo di Rocca a modo di Pater nostri con piede d'argento con diverse reliquie". Invece nell'Inventario del 1648 è ricordata: "Una crocetta grande di cristallo di rocho con il santo legno della croce". Nelle "Deliberazioni Capitolari dal 1675 al 1748" è ricordata: "una croce di Christallo di Roccò, composta di duodici nottoni grossi di d.tto Christallo con reliquie in mezzo del legno della Santa croce con Piede d'argento, in modo di Piramide, e due statuette piccole d'argento cioé, San Pietro e S.Paulo, et altri reliquij castrati di d.tte pietre". Nell'Inventario del 1726, eseguito per volere di Mons.Giuseppe Maria Positano si legge: "In Cruce Argentea, et Chrjstallina exstant infrascripte reliquie: Lignum Crucis / Dens S.ti Laverij Mart., et Patr. / Ossa S.ti Laverij / Reliquie S.ti Longini, et S.ti Laurenti / Lae Beate Marie Virgine S. / Capilli Beate Maria Magdalene / Reliquie SS.mi Joannj, et Pauli". La preziosa stauroteca, come si presenta oggi all'esame stilistico, consta di due parti nettamenta distinte: un basamento dalle forme tipiche del gotici evoluto e una croce in cristallo di rocca di matrice veneziana dalle forme più arcaiche rispetto al basamento, infatti i dodici grani di cristallo costituiscono un esempio del passaggio dalla molatura romanica a cabochon alla sfaccettatura gotica. La base sembra provenire da un altro oggetto, forse un calice o un reliquiario gotico esistente nel Tesoro Acheruntino, non essendo in sintonia con il resto della stauroteca; del primitivo basamento non resta che una minima parte visibile sotto il primo grano di cristallo del braccio inferiore. Tramite le notizie storiche si può ricostruire l'originale basamento della stauroteca, che probabilmente aveva la base a forma di piramide d'argento, contenente le varie particole elencate nell'Inventario del 1726, ed era affiancata da due piccole statue d'argento raffiguranti i due apostoli San Pietro e San Paolo, con relative cassette. Al di sopra di tale complessa struttura vi doveva essere la sfera d'argento sbalzata e scanalata, sormontata a sua volta dalla croce reliquiaria
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700020016
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE C337 (L.160/88)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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