Fontana con raffigurazione dei fiumi Isonzo e Piave

monumento ai caduti a fontana, 1931/24/06 - 1931/24/06
Vincenzo Puchetti (attribuito)
Campobasso 1894/ Napoli 1947
Ditta Chiurazzi (officina)
Napoli 1842-1906

La fontana commemorativa dei caduti durante la prima guerra mondiale è inserita in uno spazio verde coltivato ad aiuole. Il monumento è costituito da un corpo centrale in pietra di Bisceglie, con lapide dedicatoria ed epigrafe dettata da Alessandro Criscuolo, Cavaliere di Gran Croce, innestato sopra un basamento in pietra trachitica, proveniente dalle cave della vicina Solfatara. La grande quinta architettonica presenta un corredo decorativo ispirato ai simboli del regime: in alto, due aquile reggono lo stemma comunale e il segno del littorio, mentre, agli angoli, sono scolpiti sei fasci romani raccordati nella parte inferiore da un festone di foglie di quercia e alloro. Sui lati brevi dei pilastri, dove ricorrono i nomi dei caduti, il fregio si interrompe per accogliere due scudi incrocianti una daga e recanti le date di inizio e fine del primo conflitto mondiale. Elementi di congiunzione tra l'esedra e la vasca sono le due figure virili semidistese e appoggiate ad otri da cui scaturisce l'acqua che alimenta la fontana stessa. Impregnate di romanità, le due allegorie fluviali presentano un modellato poco rifinito, quasi sbozzato, che lascia prevalere i valori del plasticismo e della sintesi, tipici della scultura del Ventennio fascista, La figura di sinistra, col capo chino, gli occhi chiusi e la fronte accigliata, rappresenta l'Isonzo e le alterne vicende vissute sulle sue sponde, simbolo di una guerra logorante, ma soprattutto di Caporetto, la cittadina della "rotta". La statua di destra, invece, con la testa alta, lo sguardo pensoso e il pugno chiuso, raffigura il Piave, il fiume della resistenza e della vittoria. Il collaudo della fontana commemorativa avvenne il 24 giugno del 1931, dopo un anno e cinque mesi dalla stipula del contratto. Per la realizzazione Puchetti si avvalse della collaborazione della ditta Chiurazzi, che aveva i suoi stabilimenti di marmeria, fonderia e ceramica, a Napoli, in via Ponti Rossi a Capodimonte. Il compenso complessivo per lo scultore fu di £ 50.000, come indicato nel bando di concorso

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'