San Bartolomeo apostolo

dipinto, 1601 - 1625

I dieci piccoli quadri rappresentano i dieci Apostoli, ognuno con il suo attributo iconografico. L'intero ciclo si caratterizza per il fatto, che ogni opera presenta la stessa impostazione e per le piccole dimensioni, che lasciano supporre una destinazione privata. Colto a mezzo busto il Santo rivolge lo sguardo al di fuori della cornice pittorica, sotto le mani spunta la lama di un coltello. Si staglia d'avanti ad un paesaggio naturalistico nel quale è possibile scorgere molti dettagli. Inoltre risulta altrettanto dettagliata la resa del personaggio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA rame/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Europa Settentrionale
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Raffaello Sanzio
    scuola di Raffaello Sanzio
  • LOCALIZZAZIONE Abbazia di Montevergine
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I dieci rami riproducono gli apostoli che fanno parte della serie intitolata:"Cristo, gli apostoli e San Paolo con il loro credo" , incisi dall'olandese Hendrick Goltzius, nel 1589, alla vigilia del suo viaggio in Italia. La serie degli apostoli di Montevergine risulta incompleta, rispetto a quella realizzata dall'incisore olandese, in quanto non sono presenti la figura del Cristo, di San Pietro, San Giacomo Minore e San Matteo. Lo Zigarelli menziona i rami per la prima volta nel 1852, riportando che complessivamente erano dodici. Il numero dei rami risulta invariato ancora nel 1950, quando vengono ricordati nella Guida dei padri benedettini, che li menzionano nuovamente nell'edizione del 1956, riportando che il numero delle "miniature" si era ridotto a dieci. Il Mongelli documenta la presenza dei rami, presso il museo dell'abbazia di Montevergine nel 1989. Il carattere nervoso dell'anatomia dei santi, dalle pose poco convenzionali, così come l'intensità espressiva discendono dal modello incisorio replicato. Tuttavia, l'artista introduce delle varianti di ordine tipologico e iconografico. Rispetto alle stampe, i paesaggi appaino mutati, rispecchiano le tendenze dell'epoca dell'artista che li ha compiuti. Un'altra variante significativa è rappresentata dall'attenzione riservata alla raffigurazione della flora. Il ductus, i colori intensi e scuri ci riporterebbero nell'ottica di un pittore nordico, forse di ambito fiammingo, attivo tra Roma e Napoli nei primi decenni del seicento. Rispetto alla stampa del Goltzius, l'artista aggiunge il particolare di un uccello alle spalle del santo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500239419
  • NUMERO D'INVENTARIO 00000026
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Salerno e Avellino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Salerno e Avellino
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2009
    2018
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1601 - 1625

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE