San Michele Arcangelo combatte Satana

dipinto,

Al centro l'Arcangelo Michele, che capesta i diavoli distesi sotto i suoi piedi. In alto altri angeli, tra cui uno che porta la croce, e un altro, alla sinistra del Santo, che lancia una freccia

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Solimena Angelo (1629/ 1716)
  • LOCALIZZAZIONE Sarno (SA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si riporta un passo di Bologna in cui si parla del dipinto in oggetto: "Il primo pittore che debba essere considerato solimeniano è il padre stesso di Francesco (...) dalla vicinissima vicenda dei rapporti tra i due pittori, abbiamo visto avviarsi e prevalere l'ingegno del più giovane (...) Angelo (quando firma nel 1682 la paletta di S. Michele di Serino) è già al seguito dell'arte del figlio. La prevalenza è accordata naturalmente agli aspetti naturalistici e le opere più amate sembrano esser quelle del genere della "Disputa" di casa Morano; ma di esse è inteso bene anche il significato moderno ed infatti muove di lì la volontà di eguagliarne i propositi, che nel 1700 sbocca solonnemente nel grande "S. Michele" della cattedrale di Episcopio, presso Sarno, e nella bella "Comunione degli Apostoli" della stessa chiesa. Per qualche momento, dalla stupenda mescolanza del vecchio guarinismo dentro al modo chiaro ed alato che in queste opere prevale, brilla una luce che è tra le più vive dell'arte napoletana del tempo e non si esagera col dire che per parecchi tratti essa è in accordo con i punti progrediti della pittura veneziana contemporanea. Se poi si rammenti che Angelo realizzava tutto questo mentre Francesco si era già allontanato dalla fonte più sincera della sua ispirazione giovanile, il merito sembrerà ancora meno piccolo. Il 1700, a Sarno, è un anno importante per l'arte e gioverà approfondirne la valutazione. Nicola Antonio de Tura, vescovo e poeta, ebbe il merito di avvedersene ai suoi giorni, quando indirizzò un sonetto "Al signor Angelo Solimena", celebre dipintore, che dipinge in atto di pugnar con Lucifero il glorioso S. Michele Arcangelo". Il sonetto che Mons. Tura scrisse a Solimena è tratto da "Degli aborti poetici", Benevento 1700. Per altre notizie critiche su Angelo Solimena cfr. scheda NCTN 15/00002559
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1500002549
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici di Napoli e provincia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1972
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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