elmetto - ambito italiano (prima metà XX)
elmetto,
post 1916/00/00 - ante 1918/00/00
Elmetto Adrian mod. 16 in dotazione all'esercito italiano (fanteria) durante la prima guerra mondiale di colore grigio-verde, composto solamente da due pezzi: calotta con visiera e coprinuca in un solo pezzo di stampaggio e il crestino d'areazione fissato sopra di essa
- OGGETTO elmetto
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MATERIA E TECNICA
acciaio/ stampaggio a freddo
acciaio/ verniciatura
- AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Casa Petruccelli
- INDIRIZZO Via Palermo 9, 11, Sant'Elia a Pianisi (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Elmetto posseduto da Colavita Francesco - soldato 93° reggimento fanteria, originario di Sant'Elia a Pianisi nato il 13 dicembre 1892 disperso l'11 novembre 1915. Lo scoppio della 1^ Guerra Mondiale vide l'Esercito Italiano entrare in campo il 24 maggio 1915 con l'avanzata oltre il confine. L'equipaggiamento dei nostri soldati rispettava i canoni del tempo. Un solo particolare mancava quasi completamente fra le voci dei materiali distribuiti: l'elmetto. Venivano impiegati i berretti da fanteria, la lucerna dei Carabinieri Reali, il moretto da bersagliere, l'elmo dei Corazzieri e i colbacchi della cavalleria. Tra l'Ottobre ed il Novembre del 1915 apparvero sul fronte italiano i primi elmetti francesi Adrian mod.1915. Avevano i fregi francesi e la tinta originale grigio-blu e nizialmente vennero consegnati 6 elmi per compagnia Successivamente per uniformarli con la tinta della divisa mod.1907 , parte degli Adrian fu dipinta in grigio-verde conservando lo stesso sistema dell'imbottitura francese ma di diverso materiale e cioè non più di pelle nera e di feltro grigio-azzurro, ma di pelle marrone e di feltro grigio-verde e sprovvisti di fessure per l'inserimento del fregio. Nel 1916 l'elmo Adrian fu costruito interamente in Italia in due pezzi anzichè in quattro in modo che la calotta e le falde fossero tutt'uno e la crestina saldata elettricamente. Nonostante derivasse da quello francese l'Adrian italiano era di qualità inferiore, perchè la sua resistenza era minore e le rifiniture erano meno accurate. L'imbottitura poteva essere di pelle marrone con feltro grigio-verde oppure di tela cerata con feltro grigio-bianco. Su alcuni documenti ufficiali, tale elmo è chiamato elmetto Lippmann, ma, dato che il Giornale Militare Ufficiale, che fa sempre testo, non lo chiama in questo modo, ma, da giugno 1937, lo classifica addirittura come mod.1915 quindi è preferibile classificarlo come mod. 1915-16. Durante la grande guerra esso sostituì gradatamente il mod.francese 1915, ma entrambi accompagnarono il fante anche nel dopoguerra
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400081450
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0