capriccio (recto)

taccuino di disegni studio post 1750/00/00 - ante 1760/00/00

Il foglio di taccuino è disegnato su entrambe le facce, sul recto: un baldacchino fantastico decorato da volute asimmetriche e fiori, su cui sono posati una giara ed una bandiera, è inserito in un paesaggio con albero a destra e colline sullo sfondo; seduti a terra quattro personaggi sono intenti a pranzare mentre un quinto li serve. Sul verso: studio per un baldacchino fantastico simile a quello sul recto

  • OGGETTO taccuino di disegni studio
  • MATERIA E TECNICA carta avorio/ acquerellatura
    carta avorio/ inchiostro a penna
  • AMBITO CULTURALE Ambito Molisano
  • ATTRIBUZIONI Brunetti Ciriaco (attribuito): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Giacomo e Nicola Giuliani
  • LOCALIZZAZIONE Castello Pandone Museo Nazionale del Molise
  • INDIRIZZO Via Tre Cappelle, Venafro (IS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La raccolta, miscellanea di disegni, acquerelli, bozzetti, stampe etc. di vari artisti attivi nei secc. XVII e XVIII, fu recuperata nel 1983 presso le famiglie Iannadrea e Tirabassi, eredi dei Giuliani, Giacomo, padre, e Nicola, figlio, pittori e decoratori di Oratino (CB) operativi in ambito napoletano a cavallo dei secc. XIX-XX. Nicola, allievo di Morelli, la acquisì dagli eredi di Ciriaco Brunetti, pittore e decoratore oratinese attivo in tutto il Molise dalla prima metà del sec. XVIII agli inizi del XIX. Nel 1990 è stata acquistata dal MIBAC e custodita dalla locale Soprintendenza (specifiche dell’atto del 29/10/1990: 375 disegni su fogli singoli; un taccuino di 27 fogli, un taccuino di 21 fogli, un taccuino di 141 fogli, un volume rilegato contenente 54 fogli, 129 incisioni e 24 bozzetti ad olio su tela o cartone). Considerato che su un foglio sono stati realizzati più disegni-bozzetti-schizzi, il fondo è costituito da 700 disegni circa, di cui oltre la metà acquerellati, e da circa 330 stampe, italiane e tedesche, dei secc. XVI-XVIII. La collezione è composta da: disegni raccolti in n. 4 taccuini di Ciriaco Brunetti o Benedetto Brunetti, di varie dimensioni (n. 1 con figure di Santi e n. 3 con progetti per decorazioni); un album rilegato in pelle nel quale sono stati originariamente incollati circa 200 disegni di mani diverse (riportati a singoli foglio dopo il restauro). Vi sono inoltre: circa n. 200 studi per decorazioni in larga parte siglati o firmati da Ciriaco Brunetti; un gruppo di circa n. 70 accademie di nudo riconducibili alla bottega di Francesco Solimena; un gruppo di circa n. 30 disegni a soggetto sacro di Niccolò Falocco, pittore oratinese zio di Brunetti, allievo di Solimena, operativo a Napoli; n. 40 fogli di autori vari di ambito napoletano dei secc. XVI-XVIII (Balducci, Corenzio, Giaquinto etc.). L’importanza del fondo è data dalla sua unitarietà trattandosi di materiale di uso quotidiano, giunto quasi integro fino a noi, di un pittore gravitante in ambito provinciale, la cui produzione superstite è purtroppo oggi riconducibile solo ad una serie di dipinti, conservati in chiese molisane. Testimonia, inoltre, non solo la quotidiana, costante attività del Brunetti nell’ambito dei soggetti decorativi, ma anche l’operosa attività di una bottega oratinese in cui praticavano più esponenti dello stesso ambito familiare (Pietro, Beniamino, Benedetto e Stanislao Brunetti). Le opere, restaurate per oltre il 50% in tre fasi, dal 1992 al 1995 dai restauratori C. L. B. Borruso e P. Crisostomi, sono state custodite presso i depositi della Soprintendenza fino al 2015 anno di definitiva collocazione presso Castello Pandone di Venafro, dove, a rotazione, fanno parte dell’esposizione permanente del Museo. Il taccuino pervenuto ha fogli numerati ma molti di essi mancano e la rilegatura si è sciolta. La qualità dei disegni rappresentati è alta, i soggetti raffigurati mostrano una varietà d’interessi e di intenti, oltre ai progetti per soffitti, l’attenzione del Brunetti sembra essere concentrata sugli elementi decorativi desunti da stampe tedesche. La desunzione dei motivi a roncaille è evidente nei disegni del foglio. Il disegno della facciata recto trova riscontro in una stampa di Franz Xaver Habermann ed incisa da Johann Georg Hertel. L’elemento ornamentale è privo di un reale significato, o di indicazioni per l’uso. Si tratta di una delle numerose varianti degli stilemi che connotavano lo stile rococò che aveva come principio di base l’asimmetria. La predilezione per le curve a C o a S, si intrecciano a motivi vegetali ed a conchiglia, generavano forme fantastiche, derivanti dalla reinterpretazione di elementi naturali quali le rocce, o i rami degli alberi. Il Brunetti in questo disegno ha ricostruito una sorte di baldacchino, per il quale ha predisposto uno sfondo con una scena di genere “scampagnata” inserita in un paesaggio. Anche se mutilo l’importanza del taccuino, insieme agli altri tre rinvenuti, è notevole per la loro rarità, dal momento che pochi sono quelli conosciuti in ambito meridionale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400081016
  • NUMERO D'INVENTARIO 34431 ( T Tc II / 17r - T Tc II / 17v)
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI recto: in alto a destra - 50 - Brunetti Ciriaco - corsivo - a inchiostro -
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda di catalogo (1)
    scheda di catalogo (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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