Interno di un coro dei cappuccini

dipinto, post 1853 - ante 1853

Dipinto rettangolare in cornice

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Abbati Vincenzo (1803/ 1866): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Donazione Giovanni Eliseo
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pistilli
  • INDIRIZZO Salita San Bartolomeo 18, Campobasso (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Donazione Giovanni Eliseo consta di quattro dipinti: una icona bizantina risalente al XVI secolo; una Crocifissione del Settecento napoletano e due opere di Vincenzo Abbati. Nasce dalla volontà di Massimo Eliseo di voler donare allo Stato le quattro opere, oggi al Museo di Palazzo Pistilli ini Campobasso, intitolando tale iniziativa al padre Giovanni, da qui la denominazione della raccolta in Donazione Giovanni Eliseo, come espressamente voluto nell’atto donativo, stipulato il 14 dicembre 2012. La Donazione Giovanni Eliseo costituisce una testimonianza del collezionismo borghese molisano di cui Giovanni fu partecipe; i dipinti sono coerenti per ambiti di produzione e soggetti, con le opere del fratello Giuseppe Ottavio e di Michele Praitano, nipote acquisito di quest’ultimo, che ha deciso di donare, prima di Massimo Eliseo, le opere dello zio Giuseppe Ottavio e le proprie alla città di Campobasso, facendo nascere, da un’esposizione temporanea, l’attuale Museo di Palazzo Pistilli, in cui sono confluite come ultimo atto del collezionismo familiare quelle di Giovanni Eliseo. Le opere collezionate da quest’ultimo riguardano esclusivamente la pittura, ma i legami con la collezione del fratello Giuseppe Ottavio e del nipote Michele Praitano riguardano la condivisione di orientamenti pittorici, ma anche lo scambio e il passaggio di opere, quali la Crocifissione e l’icona bizantina prima in casa di Giuseppe Ottavio e poi di Giovanni Eliseo. Il dipinto rientra tra i numeri interni realizzati da Abbati, che tra gli anni ’30 e la seconda metà del XIX secolo; sono gli anni in cui crea una scuola di “internisti” in ambito napoletano, appoggiato tra al’altro dalla duchessa Maria Carolina di Borbone. Il dipinto si caratterizza per il gusto del trobaudour, cioè la rappresentazione degli interni con una studiata e rigorosa luminosità. L’opera è datata e firmata in basso a sinistra. I volumi architettonici, gli effetti della luce costituiscono il principale motivo della composizione; i riflessi chiaroscurali toccano anche i frati, protagonisti della scena, descritti perfettamente nei movimenti e in alcuni casi anche nelle fisionomie. Questo dipinto ha un pendant con una tela, sempre della Donazione Eliseo (scheda di catalogo n. 1400080980) e poi ha un legame con un’altra opera di dimensioni doppie, acquistata nel 2011 sul mercato antiquario dalla Soprintendenza BSAE di Salerno; analoghe sono le scene rappresentate, stessa resa nell’atmosfera di raccolta dei frati nelle attività quotidiane; la tela di Salerno però non è firmata dal pittore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400080979
  • NUMERO D'INVENTARIO 01/2012
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI in basso/ a sinistra - VINCENZO ABBATI 1853 - corsivo alto-basso, numeri arabi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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