Presentazione di Gesù al tempio. Presentazione di Gesù al tempio
dipinto,
post 1500 - ante 1550
Gerasimos (attribuito)
notizie sec. XVI prima metà
Tavola lignea con fondo oro. Presenta sulla sinistra San Giuseppe con le colombe, come dono, Maria che riceve il Bambino e la profetessa Anna con un cartiglio in mano; a sinistra Simeone, con le mani coperte in segno di devozione e posto su un piedistallo sorregge il Bambino; sullo sfondo vi è il ciborio, la porta del tempio e l’altare
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Gerasimos (attribuito): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Donazione Giovanni Eliseo
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pistilli
- INDIRIZZO Salita San Bartolomeo 18, Campobasso (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Donazione Giovanni Eliseo consta di quattro dipinti: una icona bizantina risalente al XVI secolo; una Crocifissione del Settecento napoletano e due opere di Vincenzo Abbati. Nasce dalla volontà di Massimo Eliseo di voler donare allo Stato le quattro opere, oggi al Museo di Palazzo Pistilli ini Campobasso, intitolando tale iniziativa al padre Giovanni, da qui la denominazione della raccolta in Donazione Giovanni Eliseo, come espressamente voluto nell’atto donativo, stipulato il 14 dicembre 2012. La Donazione Giovanni Eliseo costituisce una testimonianza del collezionismo borghese molisano di cui Giovanni fu partecipe; i dipinti sono coerenti per ambiti di produzione e soggetti, con le opere del fratello Giuseppe Ottavio e di Michele Praitano, nipote acquisito di quest’ultimo, che ha deciso di donare, prima di Massimo Eliseo, le opere dello zio Giuseppe Ottavio e le proprie alla città di Campobasso, facendo nascere, da un’esposizione temporanea, l’attuale Museo di Palazzo Pistilli, in cui sono confluite come ultimo atto del collezionismo familiare quelle di Giovanni Eliseo. Le opere collezionate da quest’ultimo riguardano esclusivamente la pittura, ma i legami con la collezione del fratello Giuseppe Ottavio e del nipote Michele Praitano riguardano la condivisione di orientamenti pittorici, ma anche lo scambio e il passaggio di opere, quali la Crocifissione e l’icona bizantina prima in casa di Giuseppe Ottavio e poi di Giovanni Eliseo. Lo stato conservativo della tavola è discreto; la doratura è stata ripresa in un intervento più recente, ma tracce di quella originaria sono ancora osservabili. La tavola è pervenuta isolata, racchiusa nella sua cornice moderna, ma probabilmente in origine era parte di un’opera di maggiori dimensioni. Il riferimento al pittore di origine cretese può essere confermato per l’iconografia e per lo stile; la tecnica della stesura del colore, mediante sottili velature e lumeggiature, suggerisce la datazione alla prima metà del XVI secolo, come anche le fisionomie dei personaggi. E’ probabile che lo smembramento della tavola dall’originaria iconostasi, a cui apparteneva, sia avvenuto in epoca ottocentesca, periodo in cui il mercato delle tavole a fondo oro era molto fiorente. Non si hanno elementi riguardo all’acquisto della tavola, effettuato da Giuseppe Ottavio Eliseo, che poi la donò al fratello Giovanni. L’opera può essere messa in relazione con artisti di provenienza orientale presenti sul territorio molisano, quali Marco Bathas, Michele Greco da Valona e un allievo di Nikolaos Tzafouris le cui opere sono rispettivamente a Isenia, Guglionesi (CB) e Sant’Elia a Pianisi (CB)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400080977
- NUMERO D'INVENTARIO 03/2012
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI sul piedistallo/ sotto Simeone - X[-]P I EΡACІMΟ - a pennello - greco antico
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0