studio per decorazione di una volta (recto)

disegno studio, post 1740/00/00 - ante 1740/00/00

Il foglio è disegnato su entrambe le facce, sul recto: studio per una volta con in basso una fascia con fregio a girali fogliacei inserito in un motivo architettonico. Nella parte alta è delineato lo studio per un soffitto con riquadri, lunette e rosoni divisi da incorniciature mistilinee intervallate da rosoni. Sul verso: studio per una volta con incorniciature mistilinee per dipinti

  • OGGETTO disegno studio
  • MATERIA E TECNICA carta avorio/ acquerellatura
    carta avorio/ inchiostro a penna
  • MISURE Altezza: 398 mm
    Larghezza: 273 mm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Molisano
  • ATTRIBUZIONI Brunetti Ciriaco (attribuito): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Giacomo e Nicola Giuliani
  • LOCALIZZAZIONE Castello Pandone Museo Nazionale del Molise
  • INDIRIZZO Via Tre Cappelle, Venafro (IS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La raccolta, miscellanea di disegni, acquerelli, bozzetti, stampe etc. di vari artisti attivi nei secc. XVII e XVIII, fu recuperata nel 1983 presso le famiglie Iannadrea e Tirabassi, eredi dei Giuliani, Giacomo, padre, e Nicola, figlio, pittori e decoratori di Oratino (CB) operativi in ambito napoletano a cavallo dei secc. XIX-XX. Nicola, allievo di Morelli, la acquisì dagli eredi di Ciriaco Brunetti, pittore e decoratore oratinese attivo in tutto il Molise dalla prima metà del sec. XVIII agli inizi del XIX. Nel 1990 è stata acquistata dal MIBAC e custodita dalla locale Soprintendenza (specifiche dell’atto del 29/10/1990: 375 disegni su fogli singoli; un taccuino di 27 fogli, un taccuino di 21 fogli, un taccuino di 141 fogli, un volume rilegato contenente 54 fogli, 129 incisioni e 24 bozzetti ad olio su tela o cartone). Considerato che su un foglio sono stati realizzati più disegni-bozzetti-schizzi, il fondo è costituito da 700 disegni circa, di cui oltre la metà acquerellati, e da circa 330 stampe, italiane e tedesche, dei secc. XVI-XVIII. La collezione è composta da: disegni raccolti in n. 4 taccuini di Ciriaco Brunetti o Benedetto Brunetti, di varie dimensioni (n. 1 con figure di Santi e n. 3 con progetti per decorazioni); un album rilegato in pelle nel quale sono stati originariamente incollati circa 200 disegni di mani diverse (riportati a singoli foglio dopo il restauro). Vi sono inoltre: circa n. 200 studi per decorazioni in larga parte siglati o firmati da Ciriaco Brunetti; un gruppo di circa n. 70 accademie di nudo riconducibili alla bottega di Francesco Solimena; un gruppo di circa n. 30 disegni a soggetto sacro di Niccolò Falocco, pittore oratinese zio di Brunetti, allievo di Solimena, operativo a Napoli; n. 40 fogli di autori vari di ambito napoletano dei secc. XVI-XVIII (Balducci, Corenzio, Giaquinto etc.). L’importanza del fondo è data dalla sua unitarietà trattandosi di materiale di uso quotidiano, giunto quasi integro fino a noi, di un pittore gravitante in ambito provinciale, la cui produzione superstite è purtroppo oggi riconducibile solo ad una serie di dipinti, conservati in chiese molisane. Testimonia, inoltre, non solo la quotidiana, costante attività del Brunetti nell’ambito dei soggetti decorativi, ma anche l’operosa attività di una bottega oratinese in cui praticavano più esponenti dello stesso ambito familiare (Pietro, Beniamino, Benedetto e Stanislao Brunetti). Le opere, restaurate per oltre il 50% in tre fasi, dal 1992 al 1995 dai restauratori C. L. B. Borruso e P. Crisostomi, sono state custodite presso i depositi della Soprintendenza fino al 2015 anno di definitiva collocazione presso Castello Pandone di Venafro, dove, a rotazione, fanno parte dell’esposizione permanente del Museo. L’interesse di questo foglio è costituito dal rappresentare il progetto per un soffitto a struttura lignea evidenziato, oltre che dall’impianto generale dello schema, che prevede l’alternanza di intagli a rilievo e scene dipinte, dalle ombre degli aggetti delle cornici dei riquadri, delle mensole di sostegno che si intervallano lungo i lati. Il disegno, sul recto del foglio, presenta in basso un fregio che funge da raccordo tra le pareti ed il soffitto e doveva invece essere dipinto. Era prassi immaginare più soluzioni all’interno di un unico disegno: anche in questo caso sul lato sinistro dopo il rosone ed il riquadro con il putto tra i girali era prevista una lunetta dipinta, mentre a destra è prospettata la possibilità di occupare i riquadri con dipinti. In entrambi i casi nelle cornici centrali erano previsti quadri. Questa struttura diffusasi nella seconda metà del cinquecento raggiunge i suoi vertici a Napoli nei soffitti delle chiese di San Gregorio Armeno (1580/82) e di Santa Donnaromita (1586/90) opere del fiammingo Dirk Hendriksz (Teodoro d’Errico) e della sua bottega . Dopo oltre un secolo di alterne fortune ancora agli inizi del settecento il modello veniva riproposto nella chiesa di Santa Maria Donnalbina (1701) a Napoli progetto di Antonio Guidetti, e nella cattedrale di Amalfi progetto di Arcangelo Guglielmelli ed esecuzioni del Gori, soprattutto a quest’ultimo esempio che il disegno sembra ispirarsi. La sua datazione può collocarsi intorno al 1740. I motivi a girali sono presenti in altri fogli della raccolta, scheda di catalogo n. 1400080667 (inv. 34075) datato nel 1737, l’altro, scheda di catalogo n. 1400080701 (inv. 34109), datato 1739 e sono i disegni con le date più antiche pervenuteci relative all’attività di decoratore di Ciriaco Brunetti e nella scheda di catalogo 1400080645 (inv. 34053)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400080699
  • NUMERO D'INVENTARIO 34107 (I 7/105)
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda di catalogo (1)
    scheda di catalogo (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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