Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina, santi e misteri del rosario

dipinto, post 1686 - ante 1699

Personaggi: Madonna; San Domenico; Santa Caterina da Siena. Figure: angeli; devoti. Abbigliamento: (Madonna) veste rosa; manto bianco; corona del rosario. Attributi: (San Domenico) vesti domenicane; veste e corona del Rosario. Attributi: (Santa Caterina da Siena) vesti domenicane; corona di spine; giglio

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI De Matteis Paolo (1662/ 1728): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE San Giuliano del Sannio (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è replica, di ottima mano, della Madonna del Rosario o del Baldacchino di Luca Giordano, conservata presso il Museo di Capodimonte e proveniente dal transetto destro della chiesa di Santo Spirito di Palazzo a Napoli. L'opera del Giordano, databile intorno al 1686, è decantata dalle fonti (si veda ad esempio il De Dominici) come tra le migliori dell'artista e rappresenta il punto di arrivo di un percorso di ricerca durante il quale il Giordano fonde mirabilmente insieme le suggestioni provenienti dalla scultura berniniana, da una parte, e dalla luminosa cromia del Baciccio, dall'altra, dando vita a quella "maniera chiara" che ebbe tanto successo tra i suoi allievi, invano impegnati nel tentativo di imitarla. Nella replica l'impaginazione compositiva della pala giordanesca risulta semplificata e ricondotta alla tradizionale iconografia delle Madonne del Rosario. Rispetto all'originale vi è una riduzione del numero di figure e l'eliminazione del baldacchino e degli angeli che lo sorreggono (che rappresentano le figure più berniniane del dipinto di Luca Giordano) e di alcuni dettagli come gli abbondanti fiori o il cane con la fiaccola in bocca, tra l'altro funzionale all'identificazione di San Domenico. Inoltre, l'idea insolita di citare i misteri del Rosario nelle frange del baldacchino, viene sostituita con la tradizionale impaginazione dei misteri in riquadri rettangolari disposti intorno alla scena centrale. Dal punto di vista stilistico, manca qui quel panneggiare di tipo scultoreo che è proprio dell'originale e il nuovo partito luministico di controluce adottato dal Giordano nella Madonna del Baldacchino e nelle opere precedenti si traduce in campiture unitarie, in una cromia fredda, meno vivace e contrastata. Se le figure centrali sono piuttosto fedeli al modello, la resa delle volumetrie attraverso il panneggio è diversa e meno efficace e le fisionomie, meno espressive ma, di contro, più raffinate. Il dipinto di San Giuliano, dunque, si presenta come una replica di altissimo livello, riferibile ad un allievo del Giordano, dotato di spiccata personalità artistica. Tra i numerosi seguaci di Luca, qui pare di poter riconoscere la mano del giovane Paolo De Matteis, il quale, più di altri, come osserva Scavizzi (cfr. bibliografia) seppe avvicinarsi all'opera del maestro, riproponendone una quantità di temi con interessanti variazioni, depurandola dall'impeto più barocco, adattando le composizioni a schemi frontali, chiusi, riducendo i voluminosi panneggi, attenuando il pathos delle slargate forme giordanesche e raffreddando il colore. E' quanto pare di poter osservare nel confronto tra la Madonna del Baldacchino di Capodimonte e la pala di San Giuliano del Sannio. Il dipinto è stato restaurato nel 1995. Al momento dell'intervento presentava un forte allentamento della tela di supporto e difetti di adesione della preparazione e della pellicola pittorica, oltre ad essere oscurato da depositi di sporco e da strati di olii e vernici ossidate. L'intervento è consistito nella foderatura della tela originale, nel montaggio della tela su nuovo telaio ligneo espansibile, nella pulitura e recupero della cromia originale, nella stuccatura e reintegrazione pittorica delle lacune e nella verniciatura finale di protezione (cfr. relazione e scheda tecnica di restauro)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400071690
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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