altare, elemento d'insieme di Massotti Giovan Battista (bottega) (sec. XVIII)

altare,

Mensa d'altare poggiante su pilastrini avanzati rispetto allo zoccolo dell'altare e sormontati da ampie volute; paliotto in commesso marmoreo; doppio gradino fiancheggiato da due teste di cherubini. L'altare, realizzato con marmi policromi, presenta il paliotto e i gradini decorati con motivi floreali, lo zoccolo ornato con due stemmi; agli angoli del palotto sono visibili anche quattro teschi. L'altare è dedicato a S. Gaetano

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Massotti Giovan Battista (bottega): scultore
  • LOCALIZZAZIONE Roccamandolfi (IS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare la cui realizzazione si deve principalmente alla committenza della Confraternita del Monte dei Morti (alla quale peraltro appartenevano numerosi esponenti della famiglia dei Pignatelli, signori del paese), fu realizzato nel 1732 da Giovan Battista Massotti. Dagli esiti della confraternita si ricavano notizie circa l'acquisto e la realizzazione dell'altare, avvenuta a Napoli. In area napoletana è infatti attivo il Massotti, noto per diversi lavori in commesso marmoreo e per le sue eleganti traduzioni dei progetti di Domenico Antonio Vaccaro. L'altare di Roccamandolfi rappresenta un'opera 'minore' per dimensioni e semplicità di impianto, nella quale l'autore ricorse ai modelli secenteschi degli anni della sua formazione (cfr. D. CATALANO, "Oggetti d'arte", in "Fonti per la storia di una comunità molisana. Roccamandolfi tra il XII ed il XX secolo. Mostra documentaria", Campobasso 1991, pp. 73-75, a p. 73, n. 311; D. CATALANO, "Maestri napoletani e artisti molisani a Roccamandolfi dal XVIII secolo", in "Fonti per la storia ..., 1991, pp. 122-125). I costi dell'opera furono assai ridotti rispetto alle commesse napoletane di quegli anni, soltanto 70 ducati, e l'attività fu in gran parte delegata a collaboratori. Tra questi figura Crescenzo Trinchese, noto a partire dalla metà del secolo per una serie di opere in marmo di buona qualità. La menzione del Trinchese nel documento roccolano del 1734 sembra essere la prima per il maestro (D. CATALANO, "Maestri napoletani e artisti molisani ...", cit. p. 123). Nelle voci di esito relative all'altare (Archivio Parrocchiale di Roccamandolfi, "Monte dei Morti, Conti" n. 3/9, 1712-1743, cc. 129 r.- 130 r.) si fa menzione delle difficoltà di trasporto dell'altare che due maestri napoletani, recatisi in loco, fecero montare nella chiesa (cfr. D. CATALANO, "Arte. Ricerca d'archivio", in "Fonti per la storia ...", 1991, pp. 70-71, n. 297). L'altare fu consacrato più tardi, nel 1738, come attesta l'iscrizione riportata sulla lapide posta sulla parete destra della cappella (si veda la relativa scheda), insieme all'altare del SS.mo Rosario. Sullo zoccolo di base gli stemmi della famiglia Pignatelli e della Confraternita dei morti, alla quale alludono anche i quattro teschi raffigurati agli angoli del paliotto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400043292-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise
  • STEMMI a sinistra dello zoccolo di base - familiare (?) - Stemma - Confraternita del Monte dei Morti - scudo coronato contenente nella parte sinistra una merlatura rovesciata, in bianco, e tre olla e nella parte destra bande orizzontali rosse alternate a bande bianche, attraversate da un ramo spinato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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