figura di guerriero con motivi decorativi floreali

alzata, post 1675 - ante 1710

Alzata con piede ad anello, in maiolica bianca con decoro blu cobalto a "tappezzeria"

  • OGGETTO alzata
  • MATERIA E TECNICA maiolica/ pittura
  • MISURE Diametro: 28.5 cm
    Altezza: 4 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Di Albisola
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Giovanni Battista Croce
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Giuseppe Ottavio Eliseo
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pistilli
  • INDIRIZZO Salita San Bartolomeo 18, Campobasso (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le informazioni che si posseggono sul marchio sono purtroppo alquanto generiche e non consentono di identificare con maggiore precisione l'officina di produzione di quest'opera. Il marchio in questione, uno scudo crociato e coronato (più o meno stilizzato), venne utilizzato sia dal savonese Giovanni Battista Croce che da alcune fabbriche di Albisola nei secoli XVII-XVIII. Il particolare disegno del piatto consente, però, di restringere alquanto l'ambito cronologico di esecuzione. Stando agli studi condotti da Arrigo Cameirana, è a partire dalla seconda metà del Seicento che nelle fabbriche liguri il "decoro calligrafico", di derivazione orientale, inizia ad essere "affiancato da quello denominato a "tappezzeria", dove le raffigurazioni mitologiche e storiche di derivazione manierista e barocca vengono inserite tra ciuffi di fiori, garofani, foglie lanceolate, insetti, farfalle, ragni e uccelli in modo da figurare una tappezzeria" (cfr. Ceramica in Banca, 1989, p. 24; Antica maiolica Savonese, 1990, p. 62, fig. 61). E’ probabile, quindi, che l'opera sia stata realizzata nell'ultimo quarto del XVII secolo o nei primi anni del Settecento. L’alzata appartiene alla collezione di Giuseppe Ottavio Eliseo, acquisita dall'Amministrazione Provinciale di Campobasso nel 1996 grazie alla passione e alla lungimiranza di Michele Praitano che ne ha evitato la dispersione. L'acquisto ha interessato un complesso di quasi 400 opere che si caratterizzano per la diversità tipologica degli oggetti: dai dipinti alle sculture, dalle ceramiche agli argenti, dai mobili a una numerosa varietà di altri manufatti. Giuseppe Eliseo, funzionario della Banca d'Italia a Campobasso, fu anche pittore e soprattutto appassionato collezionista d'arte. Nella sua ricerca del “bello” ebbe come riferimento l'altra importante raccolta costituita dall'architetto Giuseppe Barone, donata nel 1896 al comune di Baranello e divenuta così museo civico di quel centro molisano. Lo stesso Eliseo aveva percepito l'utilità della destinazione pubblica delle cose belle o comunque collegate alla storia e alla memoria della sua terra. Infatti nel corso della sua vita donò un rilevante nucleo di opere grafiche alla Biblioteca Provinciale “P. Albino”, la cui porzione più nota è certamente costituita dal gruppo di disegni autografi di Paolo Saverio di Zinno, preparatori per molte tra le sculture che l'artista campobassano realizzò nel corso della sua carriera artistica. La raccolta ben riflette la curiosità del suo proprietario, il suo gusto eclettico che lo portarono ad accostare volutamente negli spazi della sua casa dipinti antichi, argenterie, maioliche, tessuti, mobili e sculture e a trasformare il corridoio della sua abitazione al centro di Campobasso in una vera e propria “galleria” d'arte, dedicata alla amata pittura italiana dell'Otto e del primo Novecento
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400021996
  • NUMERO D'INVENTARIO 85
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • STEMMI sul piede - Marchio - Scudo crociato e coronato
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA scheda di catalogo (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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