San Donato
reliquiario a busto,
Il reliquiario presenta una base lignea poligonale su cui poggia il busto del Santo con gli attributi vescovili, mitra e partorale, e un libro seminascosto tra le pieghe dell'ampio piviale. Questo è interamente sbalzato e cesellato con racemi gigliati e foglie d'acanto e ricade sulla base con un lembo frangiato. Il santo con la destra benedicente ha la mano sinistra distaccata dal braccio. Il pastorale presenta l'asta lignea e il riccio decorato. La mitra è sbalzata e cesellata con motivi anologhi al piviale ai lati di una fascia centrale a finte gemme entro castoni
- OGGETTO reliquiario a busto
-
MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura/ sbalzo
LEGNO
- AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
- LOCALIZZAZIONE Rotello (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il busto d'argento di S. Donato proviene dalla vecchia chiesa di S. Maria degli Angeli, fatta ricostruire a partire dal 1728 dal vescovo di Larino Giovanni Andra Tria, il quale ricorda sull'altare omonimo la "statua di argento" contenente nella base la reliquia del braccio (Cfr. Tria, Memorie storiche, civili ed ecclesiastiche della città e diocesi di Larino, Roma, 1744, ed. cons. Isernia, 1989, pp. 555-556; G. B. Masciotta, Il Molise dalle origini ai giorni nostri, Napoli, 1952, vol. IV, p. 378). L'iscrizione incisa sul piviale identifica il committente Leonardo Perrotta e la data di esecuzione, il 1704, anno del primo consolato documentato di Giovan Battista Buonaquisto, al quale appartiene il bollo consolare (E. e C. Catello, Argentieri napoletani dal XVI al XIX secolo, Napioli, 1972, pp. 97-98). Il camerale, invece, di difficile lettura nell'ultima cifra, sembra riportare la data del 1703; mentre il punzone dell'argentiere M. A. C. non compare nei consueti repertori di consultazione. Il santo, patrono del luogo, festeggiato il 7 agosto, è raffigurato con gli attributi vescovili, secondo una semplificazione dell'iconografia tradizionale di S. Donato vescovo di Arezzo, (CFR. G. Kaftal, Iconography of the saints in Tuscan Painting, Firenze, 1952, pp. 322-32). Nonostante la discreta qualità esecutiva, l'opera appare lontana dai busti argentei destinati alle chiese partenopee tra la fine del '600 e il '700, rispetto ai quali l'impostazione rigorosamente frontale della figura non viene animata neppure dall'ampiazza degli abiti. Essa infatti risulta estranea agli esiti barocchi della statuaria napoletana. l'attuale base lignea probabilmente non è la stessa chel secondo mons. Tria conteneva una reliquia del Santo e doveva avere una finestrella
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400017184
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sulle spalle e sulla fascia del piviale - FATTA A SPESA DI LEONARDO PERROTTA DEL ROTELLO ANO D. 1704 - lettere capitali - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0