L'Immacolata Concezione, San Gennaro e San Gaetano Thiene. Madonna Immacolata e Santi

dipinto, 1660 - 1660

dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Brunetti Benedetto (attribuito): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Frosolone (IS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Una prima ipotesi attributiva riportata da Dante Gentile Lorusso riferisce il dipinto a Benedetto Brunetti, pittore originario di Oratino attivo durante la seconda metà del XVII secolo, morto nel 1698 (cfr. D.G. Lorusso, Di secoli d'arte ad Oratino, in Università dello Ratino, Campobasso, 1984, pp. VI-VIII).Il Brunetti discende da una famiglia di artisti ed ha espresso nelle opere eseguite per le chiese molisane e dell'area garganica, uno stile eclettico, debitore sia per le soluzioni formali che stilistiche dei maestri napoletani del Seicento, presenti nella periferia del Viceregno. I richiami sono a Francesco Guarino, ad Angelo Solimena, a Paolo Finoglia e alla produzione provinciale di pitture devozionali di Andrea Vaccaro, fino a risalire alle fonti tardo-manieriste degli stessi. Dal Vaccaro e precisamente dall'Immacolata e Santi di Sant'Antonio a Pisticci-firmata e datata 1656-deriva la figura della Vergine e la coppia di angeli nell'angolo sinistro (cfr. A. Grelle Iusco, Arte in Basilicata. Rinvenimenti e restauri, Catalogo della Mostra, Matera, 1981, p. 127, fig. 257), d'altra parte le fisionomie dei Santi sembrano ispirate ai tipi del Finoglia, anche se il San Gaetano discende direttamente dal Santo della Madonna del Purgatorio di Angelo Solimena (S. Sossio di Serino, Chiesa del Corpo di Cristo) databile intorno al 1654 (cfr. M.A. Pavone, Angelo Solimena, Salerno, 1980, tav. 3). Il fare pittorico del Brunetti pur se accademicamente composto, appare debole nella rigidezza dei panneggi, nella fissità delle figure e in qualche errore prospettico-spaziale che non emerge immediatamente nello schema compositivo, proprio della pittura di devozione popolare, in cui rientra anche il gusto di affastellare sullo sfondo i simboli lauretani. Stando alla data del 1660 il dipinto deve essere considerato tra le prime opere del pittore. Infatti solo le tele di Casacalenda risalgono al 1658; probabile quindi che il pittore si esercitasse sulla pittura napoletana della prima metà del secolo presente nei territori confinanti con la provincia molisana, dove gli esempi dovevano essere invece più rari. Ne trasse così interi brani compositivi prima di riuscire ad elaborare un disegno e uno stile per lo meno più personali: come emerge in alcune opere della maturità: la Madonna delle Grazie (1694 ca.) della chiesa di Sant'Angelo a Frosolone, o l'identico soggetto di S. Maria della Croce a Cercemaggiore (1695), in cui ritorna in maniera quasi identica la figura di S. Gaetano. Il dipinto dell'Immacolata non era destinato in origine alla chiesa di San Nicola, fondata-come riferisce il Masciotta-solo agli inizi del Settecento (cfr. G.B. Masciotta, Il Molise dalle origini ai giorni nostri, Napoli, 1952, vol. III, pp. 274-275). Più probabile la sua relazione con la Confraternita dell'Immacolata Concezione che vi stabilì la propria sede dal 1728. Forse in quell'occasione l'opera fu donata alla chiesa come immagine devota e incentivo al culto dell'Immacolata. La cornice lignea riccamente intagliata e dorata, reca nella tabella la data del 1856
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400012454
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1973
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul libro - RESPICI/ TE/ VOLATI/ LIA/ CELI/ 1660/ OSSERVA/ TE/ FACITE/ A.D. 1660 - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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