Sant'Antonio tentato all'avidità da un catino d'argento colmo di monete
dipinto,
post 1640 - ante 1650
Guarino Francesco (attribuito)
1611/ 1654
dipinto
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 37 cm
Larghezza: 85 cm
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ATTRIBUZIONI
Guarino Francesco (attribuito): pittore
- LOCALIZZAZIONE Campobasso (CB)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il pittore appartiene a quella cerchia di artisti che vollero reagire, intorno al 1640, alla pittura dello Stanzione con un rinnovato naturalismo di filiazione caravaggesca. Tra questi, figura preminente, il Guarino, cui è attribuito nella stessa chiesa la pala di San Benedetto e l'ossesso. Allo stesso Guarino potrebbero appartenere queste storie: vi si ritrova il suo tipico gusto per la materia dei panni - la tipologia - gli occhi infossati, il naso prominente, il mento piccolo - e soprattutto l'intonazione realistica degli episodi, ambientati in una atmosfera agreste: il demonio tenta il Santo assumendo l'aspetto di un'umile popolana. Naturalistica è, anche nella scena della morte, la figura scorciata di Sant'Antonio che presenta alla spettatore le piante dei piedi ancora sporche di terra e, nella scena di Sant'Antonio Abate in preghiera, la maniera in cui emergono dal fondo della spelonca le brocche di ceramica rustica. Riccardo Lattuada ha restituito la paternità dell'opera a Guarino da Solofra, importante esponente della corrente caravaggesca napoletana ed attivo nella Chiesa dei Santi Angelo e Mercurio, meglio conosciuta come Chiesa di Sant'Antonio Abate, tra il 1642-1643
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400007108-6
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 1974
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0