Papa Eleuterio consegna il monitorio di scomunica al vescovo Francesco Chiericati

dipinto 1522 - ca 1539

Nel dipinto sono raffigurati S. Eleuterio in trono, in atto di consegnare il monitorio di scomunica al vescovo Francesco Chiericati. A destra, inginocchiato di profilo e con le mani giunte, è Ludovico Chiericati, nominato vicario per la diocesi abruzzese dal fratello Francesco nel 1528. In secondo piano sono collocate le figure di Sant'Amico di Rambona, che regge il lupo al guinzaglio e San Francesco, incoronati da due angioletti. Un terzo cherubino, al centro della scena, regge tra le mani un libro aperto, la Bibbia, recante i primi versetti del capo 28 del Deuteronomio. In basso in posizione centrale è posto uno stemma, identificato dopo il restauro dell'opera nel 1987 nell'arma dei Chiericati di Vicenza

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera grassa
  • AMBITO CULTURALE Ambito Umbro Ambito Veneto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Civica di Teramo
  • LOCALIZZAZIONE Pinacoteca Civica
  • INDIRIZZO Viale Giovanni Bovio, 1, Teramo (TE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera è stata rinvenuta nel 1985 dalla Soprintendenza ai B.A.A.A.S. di Abruzzo, in un locale di pertinenza della U.L.S.S. adibito a deposito della gipsoteca in cui erano conservate le opere di Raffaele Pagliaccetti. Subito dopo venne restaurata ed esposta nel Museo Civico. Prima del restauro presentava un vistoso attacco da insetti xilofagi, due fenditure nella zona inferiore, sollevamenti e cadute di colore (cfr. C. Tropea, Storia di un recupero, 1988). Lo stemma, emerso nella sua completezza dopo il restauro, consente di inquadrare storicamente l’opera, ritendendo plausibile la sua esecuzione in una datazione vicina all’investitura vescovile di Francesco Chiericati, nominato vescovo di Teramo nel 1522 e morto nel 1539. Accanto è raffigurato il fratello, Ludovico Chiericati, forse il committente del dipinto. L'opera è riferita all'ambito della pittura veneto-lombarda, per la gamma cromatica "improntata al tonalismo lagunare, declinata con una suggestione bramantinesca che si approssima ai modi di Marcello Fogolino", artista nato a Vicenza negli anni Ottanta del '400 e presente ad Ascoli Piceno nel 1547, impegnato nel palazzo vescovile negli afffreschi con le 'Storie di Mosè' (cfr. Papetti 2021, p. 139). Ulteriori studi accostano la tavola ad un artista attivo in Umbria nella prima metà del Cinquecento, Jacopo Santori, detto Jacopo Siculo, di ascendeza raffaellesca e vicino ai modi dello Spagna (Tropea 2006, pp. 474-481). La tavola di Teramo presenta affinità stilistiche con i dipinti attribuiti a Jacopo Siculo, tra cui in particolare una tavola nella chiesa di San Brizio (San Brizio, Spoleto) e la pala di San Biagio a San Mamiliano, presso Ferentillo (Terni), datata 1538. A questi si aggiunge per tangenze stilistiche una pala nella chiesa francescana di Santa Maria in Colleromano a Penne (PE), raffigurante Gesù giovinetto fra la Vergine e San Giuseppe (Tropea 2006, p. 478)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione mista pubblica/privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300263785
  • NUMERO D'INVENTARIO 7
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo
  • ISCRIZIONI nel libro aperto - Deuteronomio XXVII CAP/ Quod si audiri nolveris vocem domini dei tui veniet[...] sup[...] maledictiones iste maledicutus in civitate maledictus in agro, maledictus fructus ventris tui -
  • STEMMI in basso - Stemma - Di rosso, alla fascia d’oro in divisa, caricata di un’aquila bicipide di nero ed accompagnata da tre teste d’uomo, due nel capo ed una in punta d’argento con capelli d’oro in forma di chierica, arma dei Chiericati di Vicenza
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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