Santa Parasceve. Santa Parasceve

icona,

PERSONAGGI: S. Parasceve

  • OGGETTO icona
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • AMBITO CULTURALE Produzione Greca
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scuola Ionica
  • LOCALIZZAZIONE Rosciano (PE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'icona riproduce, come recita la scritta sul quarto superiore: He hagia p arthenomartys kai athloforos Paraskeeu (sic) = La santa vittoriosa vergine e martire Parasceve. È raffigurata Parasceve che con la destra porta la c roce, simbolo del suo martirio, e con la sinistra la sua testa (cefalofòra ), poiché secondo il racconto della sua vita venne decapitata (per le sant e con questo nome v. le voci in Biblioteca Sanctorum X; Enciclopedia Santi , 1999. Sulle cefalofore v. M. PLIUKHANOVA, 1997). La grande devozione tri butata sin dall'antichità al giorno della Passione del Cristo probabilment e spinse la fantasia popolare a personificare il Venerdì Santo, così da cr eare una sorta di sovrapposizione con la/e santa/e o viceversa; fatto sta che diffusissima è la sua venerazione sia in ambito greco sia slavo (v. M. STELLADORO, 2003; per il complesso legame con le tradizioni russe e lo sv iluppo devozionale, C. DE LOTTO, 1992). In greco il Santo Venerdì è femmin ile: i aghìa Paraskevì, così divenne una santa. Nell'Italia meridionale è venerata con i nomi di Venera, Veneria o Veneranda che, come per lo slavo Piàtnitsa, traduce il significato di Parasceve (Venerdì) (santa Venerdì = santa Venera = santa Veneranda), (cfr. I. CANNAVÒ, 2003). Santa Parasceve divenne molto popolare nel medioevo quale patrona dei popoli slavi, delle donne che lavorano e dei mercanti, forse a causa dei mercati che si teneva no il venerdì (cfr. L. GOOSEN, 2000). L'immagine è stata elaborata secondo gli stilemi della tradizione post-bizantina conservatrice. La scelta di r appresentare la santa cefalofora rispecchia un gusto, probabilmente di inf lusso occidentale, invalso tanto nella Grecia continentale, all'Athos quan to a Creta nel XVII secolo (un esempio celebre è quello di Giorgio cefalof oro del monastero atonita di Xenofontos (cfr. Biblioteca Sanctorum VI), e l'icona dello stesso soggetto dipinta dal cretese Giorgio Vlastòs (1642-16 44; l'icona è conservata al Museo Benaki di Atene; v. N. CHATZIDAKIS, 1993 ). Per lo sfondo è stato utilizzato oro zecchino e l'aureola presenta inci sioni con stampo. La cornice è intagliata con motivi floreali e argentata. La nostra icona probabilmente è stata dipinta da un artista epirota o del le isole jonie verso la fine del XVIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300094525
  • NUMERO D'INVENTARIO 25
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ISCRIZIONI in alto - He hagia parthenomartys kai athloforos Paraskeeu (sic) - lettere capitali - a pennello - greco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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