Immacolata Concezione

dipinto, 1602 - 1602

Al centro della tela, a figura intera, è la Vergine sospesa tra nuvole raffigurata nell'atto iconografico ricorrente, vestita in abito rosso e manto azzurro. Superiormente emerge da una nuvola il Dio benedicente. Figure di angeli e putti contornano la Vergine e Dio; tra queste emerge a destra un personaggio femminile, a sinistra una figura maschile. Nella metà inferiore della tela un affollamento di personaggi rappresentanti i Padri della Chiesa: a destra in primo piano S. Girolamo, S. Tommaso, S. Augusto, S. Giovanni, S. Anselmo, S. Cirillo e Santo vescovo, a sinistra in primo piano S. Andrea, S. Gregorio, S. Domenico, S. Ambrogio, S. Basilio, S. Cipriano e il francescano Duns Scotus. Al centro in basso S. Francesco con il crocifisso tra le mani, dietro di lui un calice con la data dell'opera e un piccolo stemma raffigurante un albero. Tra i due gruppi di personaggi si intravede in lontananza un paesaggio. La tela è racchiusa in una cornice lignea dorata che presenta sulla (n)

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa della S.ma Concezione
  • INDIRIZZO via San Francesco, Pacentro (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dall'inventari redatto in occasione della soppressione del convento è menzionata per la prima volta la suddetta tela. ' opera datata 1602, di autore ignoto che secondo la tradizione orale (com. or. Don Giuseppe Lepore) fuggiasco, trovò in Pacentro rifugio e si suole identificarlo nel personaggio raffigurato in alto a sinistra e corrispondente a lui; a destra, la figura della donna amata. L'opera presenta una particolarità, infatti il dogma della Concezione fu riconosciuto dalla chiesa solo nel 1800; duecento anni dopo la realizzazione di codesta opera, la cosa è spiegabile forse con la particolare devozione dell'Ordine francescano nei confronti della SS. Concezione, devozione dovuta grazie soprattutto all'opera fatta dal frate Tedesco Duns Scotus, rappresentato tra i personaggi, in difesa di tale culto (com. or. Don Giuseppe Lepore). Degna di nota è la figura di S. Andrea che torna nelle stesse tonalità di colore e di monumentalità della Trasfigurazione di Raffaello (cfr. Fabbri Editore, 1984) da cui si differenzia solo nel modo di sostenere il Testo biblico. Il personaggio (cfr. C. Tollis, 1979) potrebbe essere opera dello Spranger (1546-1611) (cfr. Fabbri Editore, 1984) arrivato a Roma nel 1567 dove entrò a contatto con la scuola raffaellesca, le cui caratteristiche si ritrovano anche nel S. Girolamo; la loro esuberanza compositiva, il plasticismo, la monumentalità e la tonalità di colore mettono, però, in dubbio che l'esecuzione della tela si dovuta ad un unico autore in quanto le altre figure sono di più modesta esecuzione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300035913
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • STEMMI in basso al centro - religioso (?) - Stemma - albero frondoso
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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