S. Francesco riceve la Regola

dipinto, post 1350 - ante 1399

Il Santo, inginocchiato, riceve da un angelo la regola; dietro di lui altri frati francescani che la trascrivono. In basso è dipinto un paesaggio rupestre. Il Santo riceve la regola da un angelo dipinto nell'angolo superiore sinistro, dietro il Santo, un frate scrive le parole pronunciate dall'angelo, mentre alti frati, anch'essi genuflessi, assisntono all'avvenimento. La scena si svolge entro un paesaggio roccioso ed in basso sono dipinti gruppi di alberelli di piccole dimensioni

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA muratura/ pittura
  • MISURE Altezza: 120
    Lunghezza: 140
  • AMBITO CULTURALE Ambito Abruzzese
  • LOCALIZZAZIONE Castelvecchio Subequo (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi, come asserisce lo storico locale Agapito Tesone furono fatti intorno all'anno 1379 "a premura e spese dei conti di Celano e specie del Conte Ruggero II (detto volgarmente Ruggerone)". (Ricotti, 1961, p. 53). A causa dei lavori di ristrutturazione che la Chiesa, e in particolare la cappella, subirono nel 1653 dell'intero ciclo di affreschi, che coprivano la stessa, ne sono pevenuti a noi solo diciassette e non tutti integri. Inoltre sino al 1973, anno dei restauri eseguiti a cura della Soprintendenza B.A.A.A.S. (M. Dander, 1976 pp. 169 - 172) erano visibili solamente otto riquadri, poichè i resanti nove erano coperti dall'altare ligneo di S. Francesco lì posto nel 1653 (Petrone, 1976, pp. 60), poi rimosso nel 1973 e collocato nella navata sinistra, nella cappella di S. Antonio. Gli affreschi visibili già prima del 1973 avevano subito precedentemente un altro intervento di restauro dovuto all'interessamento di Padre Egidio Ricotti che nel 1913 viste le precarie condizioni degli stessi presentò formale richiesta all'On. Marchi Cappelli vice-presidente della Camera e nella primavera del 1914 vennero effettuati dal Prof. Emanuel Senicorsi a spese del Ministero. (Ricotti, 1961, p. 54). L'affresco è di qualità mediocre ed è stilisticamente avvicinabile alla produzione pittorica del Secondo Maestro. Le affinità con i dipinti che si trovano ai suoi lati ono così evidenti da non lasciare dubbio che siano stati eseguiti dal medesimo artista. Anche in questo affresco sono caratteristici i panneggi piuttosto gonfi e pesanti e dalle larghe pieghe. I volti, poco caratterizzati, sono del tutto anonimi e in alcuni tratti quasi sommari. Interessante, invece, la realizzazione pittorica del paesaggio con le rocce dipinte anche nei minimi particolari e con quegli alberelli di proporzioni così inferiori: una reminiscenza, ovviamente allalntana, degli analoghi esempi del ciclo assisiate. Anche questo dipinto, come altri attribuiti al Secondo Maestro, denuncia una cultura locale dal gusto alquanto popolare
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300026689-12
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1988
    1992
    2005
  • ISCRIZIONI sulla cornice dell scena raffigurata - vedi allegato 49M - caratteri gotici - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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