Vergine con Bambino e due angeli

gruppo scultoreo 1412 - 1412

Il gruppo a tutto tondo in lamina d'argento dorato poggia su una base di circa 2.5 cm di altezza a pianta mistilinea con tre semicerchi alternati con quattro angoli retti, ornato con nicchiette a traforo con archetti acuti tripartiti, nelle quali sono applicate piastrine in smalto traslucido di colore azzurro pallido con figurine di angeli ornati. La Vergine è assisa frontalmete su di un basso scanno ammantata da un lungo manto che le scende dal capo ove è fissato da una corona, aperto sul davanti del corpo così da lasciar vedere la veste a lunghe pieghe verticali fissata dalla cintura e drappeggiata in abbondanti pieghe sulle ginocchia, Il Bambino in piedi poggia sul ginocchio sinistro: è ammantato da una lunga veste e sorregge con la mano sinistra un libro chiuso. il gruppo insiste su di una bassa predella sulla quale in caratteri a smalto nero corre la scritta con la data (1412) e a mani giunte ai lati del gruppo centrale. Al davanti degli angeli è un foro di 11mm. di diametro col bordo rilevato a corona, forse con funzione di portacandele. Il piano della pedana e i fianche dello scanno sono decorati con girali vegetali cesellati. L'oggetto è punzonato col marchio "SUL"

  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA argento/ doratura
    SMALTO
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
  • LOCALIZZAZIONE Castelvecchio Subequo (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il piccolo gruppo scultoreo che la gente del luogo chiama comunemente "Pasquarella" è contrasseganta con quattro bolli "SUL" degli argentieri sulmonesi del tipo fatto rifare nel 1406 con consenso di Ladislao. La sua appartenenza alla cerchia sulmonese è generalmente accettata, anzi il Piccirilli per "ragioni tecniche e statistiche" crede di poterlo asseganre a quel Nicola Piczulo, orafo suklmonese documentato tra il 1380 e il 1420 a cui Ladislao affidò il nuovo marchio e autore della croce reliquiario conservata nello stesso tesoro di Castelvecchio, e fatta fare dal medesimo frate Bartolomeo della famiglia dei Conti di Celano (Piccirilli 1905). Anche la Gabrielli non esclude questa possibilità (Inventario, p. 128). Più prudente il Fucinese (Fucinese 1968, p. 70) circa l'attribuzione al Piczulo e decisamente contrario il Toesca (Toesca, Il Trecento, p. 911) mentre invece il Lipinsky è dell'avviso che il gruppo vada riferito " a quella microstatuaria orafa francese, della quale sono rimasti conservati numenrosissimi e importanti esempi". (Lipinsky, 1967, p. 126), giudizio a cui sembra conformarisi il Pace (Pace, 1972, p. 87, n. 68)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300005839
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici dell'Abruzzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1972
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1981
    2005
  • ISCRIZIONI Sulla predella - + A. D. MCCCCXII + HAS. IMMAGINES. FECIT. FIERI. F. BAR. DE/ ACZAN. PRO. ANIMA. DOMINE. MARGARITE. DE. PRIGIAN. QUONDAM/ COMITISS. CELANI - lettere capitali - a impressione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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