allegoria della Vittoria come aquila
monumento ai caduti a edicola
1949 - 1949
altare in pietra basaltina a pianta quadrata con base, decorato con lesene angolari scanalate con lapidi in marmo su tutti i fronti, con iscrizione su quella frontale (nove righe continue) e su quella dossale (otto righe continue); sulla mensa tripode in bronzo con fiamma votiva; l'edicola in travertino poggia su quattro pilastri a pianta quadrata, scanalati con capitello tuscanico. Sul fronte della trabeazione, due trofei gemelli affrontati (elmo, gladio, ramo d'alloro) che incorniciano l'iscrizione dedicatoria (quattro righe continue, lettere applicate in bronzo); sui laterali corona d'alloro in travertino, nel retro serto d'alloro con nastro in bronzo. Sulla copertura piana tra due volute un'aquila in bronzo ad ali spiegate
- OGGETTO monumento ai caduti a edicola
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MATERIA E TECNICA
Bronzo
pietra basaltina
TRAVERTINO
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ATTRIBUZIONI
Guidi Benvenuto (notizie Metà Sec. Xx): scultore
- LOCALIZZAZIONE piazza
- INDIRIZZO Piazza Salvo D'Acquisto, Bagnoregio (VT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo informazioni ricevute oralmente dall'amministrazione di Castel Cellesi, il monumento fu realizzato da Benvenuto Guidi e inaugurato il 15 agosto 1949 (Pietrangeli Papini 1972). La tipologia architettonica a cui lo scultore sembra rifarsi è l'altare ad edicola, la cui funzione era conservare ed esporre l'ostia consacrata. Nel nostro caso, però, trattandosi di una celebrazione di "religione civile", sulla mensa troneggia il tripode con fiamma votiva, di memoria classica. La consueta copertura a volta o a calotta, invece, viene sostituita da una copertura piatta su cui poggia un'aquila in bronzo ad ali spiegate tra due volute in marmo, anche questi elementi ripresi dall'antico. Nell'insieme questa seconda fascia decorativa sembra ripetere il motivo dell'altare sottostante, che, però, si trasforma in "ara" grazie alle volute laterali che imitano quelle del Monumento di Bagnoregio (1929), di cui Castel Cellesi è frazione. Questa commistione di tipologie di varia natura e provenienza, non sempre felicemente risolta, dimostra una mediocre consapevolezza dei modelli, da attribuirsi, probabilmente, ad un artefice di livello locale specializzato in monumenti funerari, abituato a giocare, anche spregiudicatamente, con i vari elementi tipologici e architettonici per soddisfare la propria clientela. Ma il Monumento di Castel Cellesi rileva, anche, l'impossibilità di trovare, negli anni a ridosso della fine della II guerra mondiale, forme diverse da quelle affermatesi nella prima metà del secolo. Il monumento ai caduti, infatti, è frutto di una volontà collettiva in cui la comunità si riconosce, e per far ciò, deve parlare un linguaggio popolare, già definito e collaudato: ecco perchè la tipologia sacra, seppur nella semplificazione ad uso funerario, si intreccia con motivi decorativi classici e con attributi di nuova codificazione come i trofei con oggetti misti che vede alternarsi l'elmo della guerra 1915-18, al gladio romano, all'alloro, o alla bandiera
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1209845575
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2016
- ISCRIZIONI fronte, architrave - CASTEL CELLESI/ AI SUOI EROICI FIGLI/ CADUTI PER LA/ PATRIA - maiuscolo - a caratteri applicati -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0
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