Angelo

acquasantiera, 1965 - 1965

Acquasantiera in ceramica realizzata in due parti: la superiore costituita da un altorilievo raffigurante un Angelo stante con la mano sinistra sul petto e la destra sollevata in alto, vicino la testa. Questa, con aureola bianca con raggiera, è rivolta verso l’alto e inclinata verso sinistra. I lunghi capelli biondi si appoggiano sulle spalle. Le ali, bianche, hanno ciascuna un foro per consentire l’avvitamento dell’acquasantiera alla parete. Indossa una lunga tonaca gialla decorata con macchie giallo più scuro. Poggia su una base trapezoidale bianca con punti e fogliette blu. Al di sotto è la vaschetta che è collegata alla statuetta da un elemento trapezoidale decorato con tre fogliette che scendono dall’alto ed ha la forma di una conchiglia con due volute – il cui orlo è scandito da punti blu – nella parte posteriore

  • OGGETTO acquasantiera
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ modellatura a mano libera, smaltatura a caldo
  • ATTRIBUZIONI Piombino, Umberto (1920/ 1995)
    Pozzo Garitta, Albissola Marina (1937/ 1971)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Opere ex Società Italia Navigazione
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’oggetto è stato prodotto nella fornace Pozzo Garitta, fondata ad Albissola Marina nel 1937 da Bartolomeo Tortarolo (detto Bianco d'Albisola) e Umberto Ghersi, che ha collaborato negli anni Cinquanta e Sessanta con artisti del calibro di Emanuele Luzzati, Lucio Fontana, Aligi Sassu, Asger Jorn, producendo sia ceramiche moderne che tradizionali e nello stile "antico Savona" fino al 1971. A modellare l’acquasantiera è stato il figulinaio genovese Umberto Piombino, anch’egli per lungo tempo collaboratore della fornace. L’Angelo presenta la caratteristica fisionomia ben identificabile delle figure modellate da Piombino, con volto arrotondato, naso che prolunga la linea della fronte e gli occhi resi con due forellini ben distanziati che conferiscono uno sguardo trasognato ai personaggi. L’abbigliamento dell’Angelo, inoltre, mostra una somiglianza stringente con la Madonna del Ritorno, non firmata ma proveniente anch’essa dalla nave Verdi con cui potrebbe aver costituito un pendant. Sul retro dell’acquasantiera è una data, parzialmente illeggibile, che sembra potersi interpretare come 1965. Presente nell’elenco delle opere sbarcate dalla nave Verdi – alla quale deve essere pervenuta dopo la trasformazione che le ha consentito il rientro in servizio nel 1963 –, non proverrebbe dall’Oceania, nome con cui la nave ha prestato servizio negli anni Cinquanta e da cui la Verdi ha ereditato molte opere. Come le altre decorazioni dei transatlantici della Società Italia di Navigazione, in seguito alla radiazione delle navi dal servizio passeggeri (l. 684/1974, art. 16), l’acquasantiera è stata assegnata al Ministero dei Beni Culturali
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201389036
  • NUMERO D'INVENTARIO 3868
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
  • ENTE SCHEDATORE Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
  • ISCRIZIONI parte superiore della vaschetta a sinistra - Piombino [6]5 - capitale, numeri arabi - a pennello -
  • STEMMI parte superiore della vaschetta a sinistra - di fabbrica - Marchio - fornace Pozzo Garitta, Albissola - due casette su una linea, con sotto la parola Albisola
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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